Puc illegittimo, i cittadini battono Pericu e Vincenzi

Puc illegittimo, i cittadini  battono Pericu e Vincenzi

(...) «Noi - spiega l’avvocato Giovanni Gerbi - faremo adesso ricorso al Consiglio di Stato per impugnare la sentenza. Il Tribunale amministrativo regionale ha ripreso una decisione del 2003, ma la novità riguarda il fatto che non c’è limite di tempo, per i vicini, di impugnare una decisione già presa anche dopo 10 anni». La pensano diversamente i legali del comitato, l’avvocato Rosa Pellerano e il professore Mario Alberto Quaglia. «Gli effetti della sentenza di martedì - spiega l’avvocato Quaglia - dovrebbero valere solo tra le parti, ovvero solo il caso della costruzione della palazzina. Già altre volte il Tribunale amministrativo si era espresso sulla nullità del Puc, ma solo con effetti limitati. Non vedo perché oggi ci dovrebbe essere un panorama diverso rispetto alle altre volte».
Di fatto viene bloccata l’intera attività edilizia della città: un danno enorme al quale, però, il Comune di Genova non ha mai tentato di porre rimedio all’indomani delle due precedenti sentenze visto che non ha dato seguito a quanto disposto dalla magistratura che già richiamava all’illegittimità nell’approvazione del Puc.
Ieri Marta Vincenzi aveva deciso di parlare con la stampa per spiegare cosa stava succedendo, poi ha preferito fare marcia indietro e affidarsi ad un comunicato. Beppe Pericu il sindaco «responsabile» del precedente Puc, invece, preferisce non commentare: «Sono in viaggio per Firenze e per esprimere un parere dovrei leggere la sentenza». L’annullamento del piano urbanistico e della variantona approvata pochi mesi fa, fa tornare Genova indietro fino al 1980 con regole edilizie totalmente diverse rispetto al passato: «Il rischio immediatamente avvertito dalla giunta comunale - si legge nel comunicato diramata dall’ufficio stampa del Comune di Genova - è che la sentenza blocchi lo sviluppo della città in un momento di crisi particolarmente forte sia sotto il profilo edilizio, sia per gli insediamenti produttivi connessi».
Da palazzo Tursi hanno deciso di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato e di chiedere comunque ai propri consiglieri l’approvazione di una delibera, ora per allora, che perfezioni gli effetti formali contestati (la seduta di consiglio comunale si terrà martedì mattina).
Analogo procedimento dovrà essere svolto dalla Regione che a suo tempo approvò il Puc. «Non intendo impedire o ritardare l’elaborazione del nuovo Puc o degli effetti della variante intermedia lasciando la città alle regole del 1980, quando si poteva costruire aggredendo il territorio senza un vero concetto di sostenibilità ambientale - scrive nella nota il sindaco - ma soprattutto non posso consentire che in città si blocchino i cantieri, il lavoro. Chiamo all’appello tutte le forze politiche, chiedo il consenso delle forze sociali ed economiche per porre rimedio a un’azione dalle conseguenze spropositate. Con questa sentenza è come se, per ammazzare un innocuo moscerino, si fosse fatto ricorso a una bomba atomica. Lunedì incontrerò i rappresentanti delle forze economiche e sociali della città».
Le forze politiche di centrodestra, però, non sembrano per nulla disponibili nei confronti del centrosinistra vista la responsabilità della stessa maggioranza politica. Ora come allora. «Abbiamo incontrato il sindaco che ci ha espresso la volontà di ridiscutere la delibera del 2000 in consiglio - racconta il capogruppo Pdl Matteo Campora -.

Non avranno il nostro sostegno, è chiara ed evidente la responsabilità sia della giunta Pericu ma anche dell’attuale giunta che ha continuato ad ignorare le sentenze, rispetto alle conseguenze che questo atto avrà sulla città».

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