Laura Gigliotti
«Siamo contenti dellincontro. Il sindaco è sembrato disponibile ad ascoltare le nostre ragioni, sembra intenzionato a non protrarre la situazione per altri anni. Aspettano la decisione del giudice. Noi stiamo a vedere quello che succede, non vogliamo dare giudizi». Si mantiene sul generico Lavinia Pediconi, portavoce del comitato di via Oslavia, il momento è delicato.
Sabato in Campidoglio a ricevere i rappresentanti del comitato di via Oslavia insieme al sindaco Veltroni, cerano lassessore alla Mobilità Mauro Calamante e il delegato del sindaco per il Pup Fabrizio Panecaldo. «Attendiamo serenamente il giudizio del giudice per danno temuto entro il 22 aprile - precisa Panecaldo - lamministrazione, che si è tenuta terza, vuole essere certa che il progetto sia assolutamente sicuro. Bisogna lasciar lavorare i giudici e i tecnici, anche noi chiederemo un giudizio di merito alluniversità, se il cantiere è chiuso è perché cè un giudizio in corso». «Il 22 aprile saranno solo consegnate le perizie - sottolinea Antonio Tiberti, del comitato - la discussione avverrà l11 maggio e il provvedimento del giudice non è atteso prima di giugno. Rimane aperto il problema della tutela ambientale della zona attorno a piazza Mazzini e della tutela urbanistica di via Oslavia stabilita dalla variante al piano del 74 e rafforzata dal nuovo Prg», conclude. Un incontro atteso sei anni, tanti ne sono trascorsi da quando è partito il piano urbano parcheggi, proposto dal Comune per risolvere i problemi del traffico e della sosta. Un incontro favorito dallinaugurazione, qualche giorno fa, da parte del sindaco di un centro anziani a via Sabotino. «Ci siamo fatti trovare lì», precisa Pediconi che da anni si batte insieme ad altri per via Oslavia. Lo sbarramento di una parte della strada inizia dallincrocio con via Paolucci de Calboli e prosegue oltre via Vodice fino a piazza Bainsizza.
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