Pure "Jouer avec le feu" ci spiega che essere di destra è un problema

Le sorelle Coulin indagano sul rapporto tra un padre sindacalista e il figlio "degenere"

Pure "Jouer avec le feu" ci spiega che essere di destra è un problema
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Dopo Familia di Francesco Costabile, ecco un altro film qui alla Mostra di Venezia in cui un figlio abbraccia il mondo dei gruppi di estrema destra, qui uniti a quelli degli ultras. Jouer avec le feu, diretto dalle sorelle Delphine e Muriel Coulin, mostra proprio uno dei due figli di Pierre, ferroviere cinquantenne un tempo coinvolto nel sindacalismo di sinistra, intraprendere una strada esattamente opposta a quella del padre con la fascinazione per la violenza e con tanto di sequenza identica al film italiano con uno dei momenti della cosiddetta «cinghiamattanza» (la lotta a suon di musica). L'altro figlio, quello definito «perfetto» dal fratello, sta per lasciare il paesino alla volta di Parigi per entrare addirittura alla Sorbona.

Ma non c'è astio nel personaggio di Fus (Benjamin Voisin) che invece è molto legato sia al fratello che al padre, il problema forse è che con un diploma da metalmeccanico sente di non avere grandi sbocchi per il futuro.

Su di lui fanno dunque presa i movimenti antagonisti che danno certezze e risposte ai malumori generazionali. Fino a quando un tragico evento non cambierà le vite di tutti.

Le registe, che hanno adattato il romanzo dello scrittore francese Laurent Petitmangin, Quello che serve di notte (Mondadori), dicono di aver voluto porre alcune domande con questo loro film selezionato in concorso: «Continuerei a voler bene a mio figlio se sviluppasse idee diametralmente opposte alle mie? Resterebbe mio figlio o il cambiamento sarebbe tale da trasformarlo in un estraneo da ripudiare? Siamo in grado di perdonare proprio tutto?». A interpretare il ruolo del padre che si accorge della deriva del figlio e che fa molto, ma forse non tutto, troviamo uno dei giganti del cinema francese, Vincent Lindon: «I genitori fanno quello che possono, si fanno tanti errori, ma chi sta davanti sceglie.

Non c'è il bene e il male, gli uomini nascono come una tabula rasa ed è la vita poi che ci stampa qualcosa su. Ho cercato di non pensare ai miei figli ma forse, alla fine e senza rendermene conto, ci ho messo un po' della mia vita».

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