Putzer e compagne «Le favorite? Siamo noi quattro»

Grande ottimismo delle italiane per il gigante mondiale in notturna: «La Paerson non ci fa paura»

da Åre

Il programma iridato servirà oggi il gigante donne, a merenda la prima manche e all’ora di cena la seconda. Gigante in notturna, alla luce artificiale, una novità per la manifestazione, ma non assoluta perché successe altrettanto proprio in quello che ad Åre chiuse la coppa 2003, quando a vincere fu la svedese Anja Paerson, la regina di questi Mondiali, tre gare tre ori, davanti a Daniela Merighetti, scartata a livello di quartetto per la mancanza di risultati.
È concreto e solido il poker che il dt Flavio Roda ha iscritto. Tre su quattro vantano un podio stagionale, Nicole Gius, seconda a Kranjska Gora, Denis Karbon, terza nella notturna di quattro anni fa e terza pure a Cortina il 21 gennaio, nella gara vinta dalla rinata Karen Putzer. La quarta, Manuela Moelgg, è stata a sua volta tre volte decima (e quinta qui ad Åre il marzo scorso). Tutti a chiedere loro chi sono le favorite e tutte a indicarti la Paerson, una anche la Poutiainen, una finlandese che vuole spegnere il sorriso di Anja, l’austriaca Hosp, le svizzere, l’americana Mancuso ma, soprattutto, loro stesse con una sicurezza che è rara. Ha detto la Moelgg: «Io sono una che esulta poco perché non ho ancora ottenuto i risultati che vorrei. Esigo di più da me e lavoro per ottenere qui quel podio che è mancato solo a me. Perché andare a cercare le favorite fuori? Siamo qui, tutte e quattro». Poi la Gius: «Il segreto è sciare tranquille». Concetto ribadito dalla Karbon: «Su questa neve non bisogna strafare. Io vinsi il bronzo nel 2003 a St.Moritz, la Putzer due anni prima l’argento a St.Anton, poi qualche infortunio, ma adesso stiamo bene di nuovo e lo vogliamo far vedere. Il ruolo di favorite non ci pesa».
E tra loro si eleva per risultati e personalità Karen Putzer, 28 anni lo scorso 29 settembre, per vittorie in coppa, otto, la terza italiana di sempre dopo Compagnoni (16) e Kostner (15), una che sai essere atleta al 100% ma che ogni volta sembra ripartire da zero. «Qui arrivo dopo una operazione all’anca, ben poco allenamento e poche gare. Un mese e mezzo fa nemmeno credevo di potercela fare». L’artroscopia risale al maggio scorso a New York, costo globale dell’intervento 30mila euro. Ha ricordato Roda: «È stata lunga, l’abbiamo dovuta convincere. Karen ha carattere e un po’ particolare, come tutti i campioni. Chi vince non è mai facile e lei prima voleva andare a farsi operare in Germania, poi non sentiva più la necessità perché a primavera stava bene, alla fine l’abbiamo dovuta forzare ricordandole che avevamo già pagato tutto».
Altri problemi una volta tornata sugli sci. Sempre il dt: «Le motivazioni alla Putzer non mancano mai. A inizio dicembre è tornata in coppa Europa e a fine mese voleva già fare un gigante di coppa. Glielo abbiamo vietato e giù discussioni, poi ha capito. Dopo la Befana è caduta a Kranjska, poi ha vinto a Cortina. Qui deve solo controllarsi, frenare l’aggressività. Sta sciando bene, e non mi importa se lega poco con le altre». Lei, Karen, conferma, sguardo freddo da killer: «Avere vinto venti giorni fa è stato un miracolo per il poco che ho potuto fare. Rispetto alle altre mi manca il loro allenamento.

Cosa ho visto finora? La Paerson stravincere. Mi stupisce, grossa com’è? Mah, un’estate ingrassò di 20 chili, con lei sembra normale. E ai sospetti non presto attenzione. Parto dall’idea che siamo tutte pulite». E tutte favorite.

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