da Bagdad
Unalleanza di undici formazioni della guerriglia sunnita irachena, capeggiati dal gruppo locale di Al Qaida, ha proclamato, in un video trasmesso ieri dalla televisione araba Al Jazeera, «lo Stato islamico dellIrak», in risposta alla legge approvata dal Parlamento iracheno, mercoledì scorso, sullo Stato federale. Tale Stato islamico, secondo quanto annunciato dai guerriglieri sunniti, avrà per capo «lemiro dei credenti, lonorato sceicco Abu Omar Al-Baghdadi »(un nome di battaglia finora sconosciuto), per capitale Bagdad, e per territorio le province di Bagdad, Al-Anbar, Diyala, Kirkuk, Salaheddin, Ninive e alcune aree dei governatorati di Babilonia e del Wasset.
Il portavoce della nuova alleanza guidata da Al Qaida, la Hilf al-Motaiyabin (Alleanza dei profumati, dallusanza islamica di spalmare essenze sul corpo dei morti), ha letto il proclama sotto un vessillo nero, su cui era iscritta la professione di fede musulmana: il suo volto era oscurato, in modo da non essere riconoscibile. Luomo ha invitato «tutti i mujahedin, gli ulema, i capi delle tribù e linsieme dei sunniti a essere fedeli allemiro dei credenti, lonorato sceicco Abu Omar Al-Baghdadi». Ha spronato i sunniti «a lavorare con abnegazione per rafforzare le fondamenta di questo nuovo Stato e per offrire tutti i sacrifici possibili», sottolineando che «Bagdad, la capitale del Califfato islamico... è stata edificata dai nostri antenati e ci sarà ripresa solo al prezzo delle nostre vite».
La legge sullo Stato federale adottata dal Parlamento iracheno è stata accolta con soddisfazione dalla comunità sciita, ma con critiche feroci da parte dei sunniti, che temono di rimanere isolati nelle loro province, situate nellovest del Paese in zone per lo più desertiche e prive di petrolio. Al contrario, le nove province degli sciiti, nel sud, sono immensamente ricche di petrolio. Quanto ai curdi, già organizzati in tre province autonome (in zone petrolifere) dal 1991, sono naturalmente favorevoli anche loro al federalismo. Lautenticità del video del nuovo cartello guidato da al Qaida non è stata ancora verificata; tuttavia è apparso su un sito Web solitamente usato dai gruppi terroristici e guerriglieri sunniti.
Continuano intanto le stragi che insanguinano il Paese. A Kirkurk è di 15 morti e almeno una settantina di feriti il bilancio di una serie di attentati con cinque autobomba. Lepisodio più drammatico si è verificato fuori da una scuola della città, con un kamikaze a bordo di unauto imbottita di esplosivo che si è schiantata contro ledificio, uccidendo dieci alunni e ferendone altri 25.
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