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Al Qaida pronta a colpire l’Europa a Natale

Luciano Gulli

Esplosivo liquido contenuto in bottigliette spray o in altri contenitori di uso comune, apparentemente innocui. È la nuova strategia del terrore cui il network di Osama Bin Laden, meglio noto come Al Qaida, si appresta a ricorrere per colpire nuovamente al cuore l’Europa, come accadde nel marzo del 2004 a Madrid e nel luglio dello scorso anno a Londra. La prova generale era prevista per agosto. Teatro delle operazioni, l’aeroporto di Heathrow, Londra. Ma quella volta, intercettati da Scotland Yard e dai servizi segreti di sua maestà, gli andò buca. Ora ci riproveranno.
Accadrebbe durante le vacanze di Natale, col che si coglierebbero due obiettivi: amplificare l’orrore, gettare l’Europa nel panico proprio perché gli attentati cadrebbero a ridosso della festa più importante dell’anno nel mondo occidentale; e ridurre i rischi di essere presi, nascondendosi tra le masse di viaggiatori che proprio in quel periodo stringono maggiormente d’assedio gli scali europei e le stazioni ferroviarie. Dunque si capisce meglio, ora, la fretta con cui sono state varate, recentemente, le nuove disposizioni restrittive a proposito dei liquidi trasportabili nelle cabine degli aerei. Non era, verosimilmente, una stretta prevista da tempo, come si è scelto di far credere per non allarmare l’opinione pubblica internazionale. Ma una necessità indotta da scoperte e analisi recenti.
L’allarme arriva dritto dritto da fonti riservate di alcuni servizi segreti basati sul Vecchio Continente e oltre Atlantico. E a veicolarlo è la catena televisiva americana Cbs. Le informazioni provengono da alcuni militanti dell’organizzazione terroristica arrestati negli ultimi mesi. Parecchi di questi signori, messi alle strette, hanno raccontato la stessa storia: erano in Afghanistan e in Pakistan. Ma a un certo punto hanno ricevuto l’ordine di rientrare nei loro Paesi d’origine (l’Egitto, l’Algeria, l’Arabia Saudita, i Paesi del Golfo), dotarsi di nuovi passaporti e disporsi all’attesa di una chiamata. Lo sganciamento di molti militanti di Al Qaida (tra le cinque e le seicento unità) è cominciato quasi due anni fa, come il Giornale aveva a suo tempo anticipato. Ma intorno all’estate scorsa, i «congedi» si sono intensificati. Sul terreno, sparpagliati tra il Beluchistan e il Waziristan, sono rimasti solo alcune decine di «consiglieri» e un folto gruppo di aspiranti kamikaze di origini arabe, posto che i talebani non hanno mai apprezzato granché la pratica del martirio, quando la pelle da buttare nella fornace della causa è la propria.
Passate le consegne ai talebani, che negli ultimi tempi hanno dimostrato ampiamente di poter condurre da soli le operazioni di guerriglia contro le forze Nato, gli uomini di Al Qaida sono ora pronti a portare la loro offensiva direttamente nel cortile di casa dell’Europa.
Naturalmente, per evitare fughe di notizie, come in qualsiasi struttura terroristica che si rispetti, a pochissimi fra gli affiliati alla cosca di Bin Laden è stato detto in quali teatri verranno impiegati. Pure, qualcosa è filtrato lo stesso.
Il resto, il lavoro di analisi compiuto incrociando le informazioni raccolte dai vari servizi segreti di là e di qua dall’Atlantico, è venuto di conseguenza. Il fronte afghano, ha deciso il sinedrio di Al Qaida, non ha più bisogno, come un tempo, dei combattenti «arabi». I talebani hanno imparato, si sono riorganizzati, sono stati addestrati, hanno ricevuto armi e munizioni, possono insomma fare ampiamente da soli. O quasi.
Teatro delle operazioni potrebbe essere ancora una volta l’Inghilterra, Paese che ospita una enorme comunità musulmana e in cui sono annidati molti terroristi «in sonno». Un vasto complotto che aveva per obiettivo alcuni velivoli di linea diretti negli Stati Uniti dalla Gran Bretagna è già stato sventato nell’agosto scorso all’aeroporto di Heathrow. Ci riproveranno, è la convinzione di Scotland Yard e dell’Mi-5, il servizio segreto britannico. «Uno degli arrestati recentemente ha dichiarato che sono in fase avanzata di preparazione i piani per ripetere il tentativo effettuato a Heathrow. Il momento di passare all’azione si avvicina», hanno detto alla Cbs anonime fonti governative di un Paese arabo.

Non resta che tenere gli occhi aperti, stare saldi, e disporsi rassegnatamente a lunghe code in aeroporto.

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