Cultura e Spettacoli

Quando Anna Frank voleva essere indipendente

In mostra ad Amsterdam le lettere (alcune inedite) della giovane. Al padre: «Papà lasciami in pace, se vuoi che mi fidi di te»

Tutte le lettere di Anna Frank, molte delle quali inedite, sono esposte fino al 3 settembre in una mostra all’Historisch Museum di Amsterdam che mostra il lato più ribelle del carattere della giovane ebrea olandese, morta di tifo nel campo di sterminio di Bergen-Belsen nel 1944 ed il cui Diario costituisce una delle testimonianze della persecuzione antisemita nazista.
Si tratta di lettere e cartoline indirizzate ai familiari, tra le quali una di due pagine nella quale la quattordicenne intima al padre: «Lasciami in pace se non vuoi che smetta di avere fiducia in te». «Questa è la lettera che mi ha colpito di più, è una sorta di dichiarazione di indipendenza», ha spiegato il curatore Wouter van der Sluis, secondo il quale leggerla «è stato come riuscire a riportare in vita qualcosa da Berger-Belsen».
Il diario di Anna Frank sotto forma di lettere è conosciuto in tutto il mondo. Meno noto è che, prima del Diario, Anna scrisse spesso lettere e cartoline alla famiglia e agli amici. Una ventina di queste lettere sono state recentemente messe a disposizione dalla Anne Frank Huis dalla cugina Buddy Elias e dalla Fondazione Anne Frank Fonds di Basilea. È la prima volta che queste lettere originali vengono esposte al pubblico.
La mostra inizia con una ricostruzione della piazza Merwedeplein, nel quartiere Rivierenbuurt, dove la famiglia Frank si trasferì nel 1933. Vediamo inizialmente una Anna spensierata che va a scuola e gioca con gli amici, poi il panorama si fa più buio. La casa dove per più di due anni Anna Frank e la sua famiglia si nascosero, insieme ai Van Pels e Fritz Pfeffer, si trova in Prinsengracht 263 ed è museo sin dal 1960. L’edificio ospitava anche l’attività commerciale del padre di Anne, Otto Frank; il personale dell’ufficio aiutava le otto persone nascoste provvedendo a cibo e notizie dall’esterno. Il rifugio era nascosto da una libreria semovibile appositamente costruita.
Il 4 agosto 1944 il nascondiglio viene scoperto e gli occupanti vengono deportati in differenti campi di concentramento. Solo Otto Frank sopravviverà. Il Museo mostra le stanze vuote, ma l’atmosfera è rimasta invariata: citazioni dal diario, documenti storici, filmati dell’epoca, fotografie e oggetti personali aiutano il visitatore a capire gli eventi avvenuti in questa casa. Ovviamente anche il diario originale di Anne Frank è esposto.

Nello stesso spazio vengono anche organizzate mostre temporanee a tema.

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