Quando dietro le sbarre nasce un teatro che commuove

Dopo le grandi prove d’attore, la rassegna «I solisti del teatro» volta decisamente pagina e torna a monitorare un’area della drammaturgia praticamente ancora inesplorata. Si tratta dei seminari e dei laboratori che da qualche anno arricchiscono l’attività rieducativa delle carceri italiane. Il premio intitolato ad Annalisa Scafi intende proprio sottolineare lo sforzo di questo progetto culturale. Ed i risultati si vedranno domani sera quando andrà in scena «La corsa di Moncicì» scritto da Antonio Salvatore Antonuccio e Carmelo Gallico. L’allestimento è curato da Emanuela Giordano, tratto dal testo vincitore della scorsa edizione del premio di drammaturgia. Lo sforzo economico di produrre lo spettacolo è il risvolto concreto del riconoscimento. Sempre domani, ma nella sede della presidenza della Regione si terrà la prima delle due giornate di convegno sul tema «Con le armi della cultura». Intanto i Giardini della Filarmonica ospitano una mostra fotografica curata da Adriana Faranda che documenta proprio i vari passaggi dell’allestimento dello spettacolo nonché il lavoro di recupero svolto nella Casa di reclusione di Rossano.


Il progetto è ideato e curato da Carmen Pignataro e Emanuela Giordano; ed è promosso e sostenuto dalla Direzione Generale dei detenuti e del trattamento del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia. Info: 06-32609831.

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