Quando i Beatles incisero Bukowski e Ginsberg

Nel libro "Zapple Diaries" la storia dell'etichetta che il quartetto adoperò per sperimentare suoni elettronici e dialoghi surreali

Quando i Beatles incisero Bukowski e Ginsberg

John Lennon e Paul McCartney ne parlarono, a sorpresa, alla tv americana, il 15 maggio 1968. «È un business che comprende dischi, film e elettronica. Vogliamo creare un sistema per cui uno che vuol girare un film su qualcosa, non sia obbligato ad andare ad elemosinare in ginocchio in qualche ufficio», disse John. E Paul continuò: «Vogliamo davvero aiutare la gente senza far loro la carità. Siamo nella felice posizione di non aver bisogno di soldi. Se qualcuno verrà e mi dirà, Ho questo sogno artistico, io risponderò, Ecco il denaro». Erano partiti con grande entusiasmo i Beatles (tranne Ringo che se ne lavò subito le mani e George che pensò solo ai suoi esperimenti artistici) nel fondare la Zapple, la casa produttrice alternativa della Apple, che avrebbe dovuto scoprire nuovi talenti o propiziare incisioni di avanguardia.Il nome fu scelto da Lennon con la semplice frase: «A is for Apple and Z is for Zapple» e la nuova casa discografica, tra difficoltà e litigi, divenne la palestra creativa dei Beatles. Nel 1968 George Harrison, ad esempio, incise un avveniristico album elettronico tutto giocato sulle sonorità del moog e furono registrati dischi con dialoghi ed happening di eroi della controcultura come Allen Ginsberg o Charles Bukowski. La storia, semisconosciuta, di quelle avventure, è ora raccontata da Barry Miles, che fu produttore e deus ex machina di molti di quei progetti, nel libro - ricco di foto rare e inedite dell'epoca - The Zapple Diaries. The Rise and Fall of the Last Beatles Label (Ed. Peter Owen, pagg. 272, 29£). Chi amava davvero l'avanguardia dei quattro baronetti era Paul McCartney, che già si occupava delle mostre d'arte e dei libri della Indica Gallery, da cui vennero molti personaggi (come Peter Asher) del giro della Zapple. Infatti era stato fulminato sulla via di Damasco dal rivoluzionario disco per doppio quartetto Free Jazz di Ornette Coleman e dalle esplorazioni jazz di Albert Ayler e Sun Ra. Da Free Jazz di Coleman, Paul si entusiasmò all'idea (mai concretizzata) di fare un disco in cui suonassero simultaneamente Beethoven e i Beatles, ponendo le basi per le invenzioni di album come Sgt. Pepper. In più occasioni Paul ribadì che l'elettronica era la musica del futuro. Così uno dei primi dischi dell'etichetta fu Electronic Sound di Harrison, che comprendeva due suite per sintetizzatore (il celeberrimo «moog» che qualche anno dopo avrebbe cambiato il rock) intitolate rispettivamente Under the Mersey Wall e No Time or Space. In quel periodo, proprio il giorno del matrimonio di Paul con Linda Eastman, la polizia arrestò George per possesso di hashish (lo teneva nascosto in un paio di calze) provocando il suo memorabile commento: «Sono ordinato, tengo le calze nel cassetto delle calze e l'hashish nella scatola dell'hashish. Non è mio».Lennon all'inizio non sembrava molto interessato all'avanguardia. Celebre la sua dichiarazione: «Avant-garde è una parola francese che sta per stronzate»... Ma poi l'influenza di Yoko Ono cambiò il suo modo di vedere e «sentire» la musica. John e Yoko, come è noto, stavano sempre insieme provocando l'ira degli altri tre Beatle. Andavano anche in bagno insieme, soprattutto perché si facevano d'eroina insieme. «Non usavamo la siringa - ricordava John - ma tiravamo dal naso tutta quella che ci capitava». Rimane celebre la loro esibizione a Cambridge, con Yoko che ululava, gemeva ed emetteva strani suoni e John con la sua chitarra costantemente in feedback (poi suonarono con John Tchicai, che John non aveva mai sentito neppure nominare, mentre Yoko si esibiva con Ornette Coleman). Eppure il primo album della Zapple fu Life With the Lions. Unfinished Music No.

2, che comprendeva tra l'altro il brano acappella No Bed For Beatle John, il battito del cuore del figlio Baby's Heartbeat e Two Minutes Silence a imitazione del suono del silenzio di John Cage in 4'33. Tra le memorabili incisioni della Zapple, ricercate dai collezionisti, ci sono poi quelle ipersperimentali di personaggi come Allen Ginsberg, Charles Bukowski e Lawrence Ferlinghetti.

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