Quando i crolli si rivelano opportunità d’acquisto

Forse questa è stata la settimana più terribile mai registrata nella storia dei mercati finanziari. Il calo dell’S&P-Mib future dalla chiusura del venerdì precedente a 26010 sino al minimo segnato a 19925 è stato realmente impressionante: più di 6000 punti in una sola ottava in un mercato che aveva già perso il 40% da inizio anno. Da luglio 2007 su queste pagine raramente l’analisi è stata positiva e sempre inquadrata nell’impostazione negativa di lungo periodo. Questa volta l’idea è completamente diversa: pur non possedendo la sfera di cristallo, facendo forza sull’esperienza di chi ha assistito alla crisi dell’1987 e via via passando per quella del 2001 fino a quella attuale, sembra proprio come detto nell’analisi precedente che a quota 20000 è il momento di comprare. La possibilità di vedere prezzi inferiori è reale e presente ma si hanno anche molte chance di vedere quotazioni superiori del 30% in un futuro di 12-18 mesi.

Dall’altra parte la regola di Rockefeller consigliava di comprare azioni in Borsa proprio quando tutti vendevano: quello era il segnale di entrare. Nel lungo periodo ogni crollo si è rivelato una ottima opportunità di acquisto.

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