Solenne, quasi ieratico quando si alza in volo, ma sempre nobile ed elegante anche quando si posa e dà uno sguardo ammirato - come dargli torto? - allantico castello di Rapallo: il falco pellegrino che è stato chiamato, con altri suoi simili, dallamministrazione comunale della città del Tigullio per cacciare (o scacciare, che va bene lo stesso) piccioni, tortore, colombi e affini, ha fatto il suo dovere senza rinunciare a qualche pausa dedicata allappagamento estetico. I risultati in termini di pennuti da sloggiare al più presto, come si augura il Comune per far cessare lo scempio igienico-sanitario provocato dal guano degli invasori con le ali, si conosceranno solo fra qualche settimana. In compenso, sono già esplose, e sono destinate a rivitalizzarsi con larrivo delle squadriglie di falchi, le polemiche da parte di chi vede di cattivo occhio liniziativa decisa dalla giunta comunale.
I primi a protestare sono stati gli esponenti della Lipu, la Lega protezione uccelli, col delegato genovese Aldo Verner, stimato veterinario, il quale ha fatto presente come i piccioni si debbano considerare specie protetta e, quindi, non cacciabile in ambito urbano. In questo senso, lamministrazione rapallina potrebbe essere denunciata per maltrattamento di animali.
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