Cultura e Spettacoli

Quando i vecchi telefilm sono migliori dei film

Esce «Vita da strega» con Nicole Kidman. È l’ultimo esempio della serializzazione del cinema che comprende «Hazzard», «Miami Vice»...

Maurizio Cabona

da Milano

L'intreccio fra cinema e tv americani è più forte della tradizionale rivalità, da quando entrambi se la passano meno bene. All'ultimo Festival di Cannes, Atom Egoyan ha presentato un film dove i personaggi, Jerry Lewis e Dean Martin del 1958, sono divi del Telethon, più che divi di Hollywood; all'ultima Mostra di Venezia, George Clooney ha presentato un film su un programma giornalistico della Cbs di mezzo secolo fa; e domani uscirà nei cinema Vita da strega (in originale Bewitched, letteralmente: stregato) di Nora Ephron, dove Nicole Kidman ha il ruolo di Samantha, che aveva Elizabeth Montgomery nei telefilm del 1964: la sposina col difetto di essere una strega e di non saper rinunciare ai suoi poteri, che poi si rivelano essere le doti d’intuito che mancano agli uomini.
Se nella storia del cinema sono innumerevoli i film su chi gira film, questo è il secondo - dopo Autofocus di Paul Schrader, evocatore della serie Gli eroi di Hogan - in un anno su chi gira telefilm (d’epoca). Contemporaneamente escono quattro dvd della Sony, con i primi trentasei episodi in telefilm di Vita da strega, per sfruttare la scia del film, ma anche per tirargli la volata: gli acquirenti del cofanetto in certi negozi avranno lo sconto sul biglietto del film in certi cinema. Un’operazione-nostalgia più articolata del solito, ma anche più semplicistica. Infatti la prima stagione dei telefilm di Vita da strega era in bianco e nero, ma sui dvd (quindici ore di programma) c'è solo la versione colorizzata. Un crimine? Peggio: un errore. Chi spende trentacinque euro per evocare indirettamente l’infanzia, la vuole com’era; ai superstiti decisi a tutto, perché comunque quei trentasei episodi sono una lezione d’eleganza, segnaliamo che una seconda serie uscirà in novembre.
Più libertà del nostalgico può prendersi il rifacitore. Solo quest’anno due classici di Robert Aldrich, Il volo della Fenice e Quella sporca ultima meta, sono stati girati nuovamente da John Moore e da Peter Siegel. In generale però si rifanno film di minor qualità, soprattutto quelli con personaggi nati sui fumetti: Superman, Batman, Hulk, ma anche gli infraeroici Flintstones, passavano per la tv prima d’approdare al cinema. Altre serie famose invece nascevano in tv, come Ai confini della realtà e Mission: Impossible, Star Trek e Charlie's Angels, Swat e Agente speciale, Simon Templar e Starsky & Hutch, Belfagor e Gli Addams, Dragnet e Hazzard; poi arrivavano al cinema. Qui presto arriverà anche Miami Vice, il film, diretto dal produttore dei telefilm: Michael Mann.
Perché avviene lo spostamento? Per sfruttare lo stesso spunto per un altro pubblico. Quando avviene lo spostamento? Quando il ricordo dei telefilm appartiene alla generazione precedente a quella del pubblico del film. Hanno coinciso per età solo gli spettatori di X Files, passato dal piccolo al grande schermo senza soluzione di continuità. Il principio di base è che quel che ha reso, renderà. E con Vita da strega Nora Ephron ha voluto crederci fino in fondo, rinunciando all'originalità ancor più che nel 1998, quando da Scrivimi fermo posta di Ernst Lubitsch, aveva tratto C'è post@ per te. Il problema è che dietro gli episodi di Vita da strega (il telefilm) non c’era Lubitsch, ma tale William Asher, il produttore, che nella realtà fu anche il secondo marito della Montgomery, dopo l’attore Gig Young. Come accadeva già allora, i registi cambiavano - perfino Ida Lupino diresse un episodio - solo perché tutto restasse come prima. Le partecipazioni episodiche di attori famosi, come Jack Warden, o sul punto di diventarlo, come Raquel Welch, non eclissavano mai quelle degli attori meno famosi, ma fissi: per esempio di Dick York, il cui ruolo di marito nel telefilm passa nel film della Ephron a un Will Farrell sempre sopra le righe; o di Agnes Moorehead, il cui ruolo di strega irriducibile, madre della sposa (che invece è una strega pentita), passa nel film a una Shirley MacLaine che si limita a imitare chi l’aveva preceduta; un Michael Caine poco convinto fa il padre.
Alla sensazione di esiguità che emana dal film Vita da strega si sottrae solo la Kidman, che ha imparato a recitare perfino i personaggi più lontani dalla sua natura, dunque anche da simpatica. Teoricamente la Meg Ryan di C'è post@per te sarebbe sta più idonea per impersonare la Montgomery. Si dice però che la Kidman abbia avuto la parte soprattutto perché capace di fare le smorfie col naso tipiche della Montgomery. A onore della quale va detto che rifiutò di ripeterle in altri film, sebbene conoscesse le regole di Hollywood, essendo figlia di Robert, interprete con Carole Lombard di un altro film recentemente (mal) rifatto con Brad Pitt e Angelina Jolie: Mr e Mrs. Smith di Alfred Hitchcock. Elizabeth Montgomery è morta nel 1995, dimenticata dai giornali come è da poco successo a Barbara Bel Geddes, madre di J.R in Dallas, figlia nella realtà di un grande architetto e di un’attrice per Elia Kazan in Bandiera gialla.

La fama telefilmica è più estesa, ma più labile, di quella filmica.

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