Un paese sorto dal nulla con villette rifinitissime, alcune già abitate, recinzioni, cancelli, strade. Lì dove ci sarebbero dovuti essere soltanto prati o campi coltivati, al massimo qualche costruzione agricola. E invece ecco 131 ettari di terreno nelle campagne romane trasformarsi per ospitare ben 117 edifici costruiti su 16 lottizzazioni, rigorosamente abusive. Ora è finito tutto sotto sequestro.
Questa maxi-operazione contro labusivismo edilizio, una delle più vaste condotte dal Corpo Forestale dello Stato, è il frutto di una lunga e complessa indagine avviata negli ultimi anni dal comando stazione di Castelnuovo di Porto e coordinata dalla Procura di Tivoli. I magistrati hanno iscritto nel registro degli indagati con laccusa di lottizzazione abusiva 193 persone. Sotto inchiesta sono finiti i titolari delle singole concessioni edilizie, i direttori dei lavori, i costruttori e alcuni funzionari dellufficio tecnico del Comune di Riano. Il blitz di ieri ha impegnato oltre 260 uomini della Forestale. Larea interessata dal sequestro si trova a pochi chilometri dal centro storico di Riano, tra la via Flaminia e la via Tiberina. In questa zona sarebbe stato consentito costruire edifici strettamente correlati allattività e allo sviluppo delle imprese agricole. Unica possibilità, ma a specifiche e tassative condizioni, quella di realizzare borghetti agricoli. Gli immobili finiti sotto sequestro, invece, molti dei quali già con gli inquilini dentro, non avevano nulla a che fare con il processo di coltivazione dei terreni, ma erano costruzioni residenziali vere e proprie. Per realizzarle è stata completamente stravolta larea, resa ormai irriconoscibile. Oltre agli edifici sono state costruite recinzioni e strade ed effettuati diversi interventi di urbanizzazione.
Luigi Parlati, presidente di Legambiente Lazio, ricorda che lassociazione aveva già segnalato la vicenda nel 2005. Ora per rimediare chiede l«intervento delle ruspe»: «Se necessario operando da parte della Regione Lazio con i poteri sostitutivi nei confronti del Comune: non cè altra soluzione per mettere la parola fine a questo scempio». «I furbetti di Riano - continua Parlati - hanno finito di divertirsi a danno del territorio e delle legalità. Da un lato è assurdo assistere ancora oggi a fatti di questa gravità. È inconcepibile e folle fare sfascio delle istituzioni in questo modo e pensare di utilizzare 131 ettari abusivamente e impunemente».
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