La danza fa un tuffo nel Mare Nostrum per portare sul palco lo scenario di vita e avventure, ma anche di commerci e battaglie dei «popoli del mare» da cui tutti discendiamo. Un periplo musicale che alterna i ritmi dell'antica Grecia alla celebre Marcia turca di Mozart, suoni provenzali a nenie spagnole e ballate sarde: l'onda del Mediterraneo bagna questi e molti altri paesi e a raccogliere tutte le loro suggestioni su un unico palco fu il coreografo Mauro Bigonzetti che pensò Mediterranea nel 1993 per il balletto di Toscana.
Oggi Bigonzetti, felice di essere tornato freelance dopo undici anni di direzione della compagnia Aterballetto, fa rivivere la sua creatura con il Balletto della Scala in una produzione che approda al teatro degli Arcimboldi dal 25 al 30 marzo. «Non è un balletto narrativo - spiega Bigonzetti - e non indulge al folclore: questo è uno spettacolo che ha per protagonisti il gesto ed il movimento, in equilibrio fra lirismo ed energia».
Mediterranea ha già fatto il giro del mondo, facendo segnare sempre il «tutto esaurito»: la Scala lo ha ora acquisito in esclusiva pensando già di riproporlo almeno nel 2010. Un Uomo di Terra si scontra ed incontra con un Uomo di Mare: dalle loro differenze e dal loro tentativo di comunicazione si sprigiona l'azione: passi a due, assolo, passi a quattro: «È un balletto viscerale, difficile e faticoso» chiarisce subito Massimo Murru. Sarà proprio lui, étoile della Scala, a calarsi nei panni (25, 27, 29 serale, 30) dellUomo di Terra, alternandosi con Mick Zeni. Corpo e anima dell'Uomo di Mare saranno invece quelli di Antonino Sutera e Marco Messina. Al suo «esordio» nella collaborazione con Bigonzetti, Murru è felice di questo ruolo contemporaneo, lui che è una delle più apprezzate icone del balletto classico. «A un certo punto della propria carriera si avverte la necessità, oltre alla voglia, di esprimersi attraverso il linguaggio contemporaneo», ha detto Murru che per l'occasione tornerà, fra un assolo e un passo a due, anche a fare il «semplice» ballerino di fila. «Dopo tanti anni, non ero quasi più abituato a danzare allo stesso ritmo di altri: è stata una bella lezione e il risultato è meraviglioso: in scena ci sono 15 coppie di danzatori e tutti si cimentano nel gruppo per poi staccarsene in passi a due o assolo». Rispetto alla produzione originale il numero dei ballerini, ben trenta, è una delle novità. Originali, invece i costumi: sono quelli pensati da Roberto Tirelli in unalternanza cromatica che accarezza nero, bianco e rosso. Tirelli ha, invece, snellito l'apparato scenografico, creando due nuovi fondali, in vista di un futuro prossimo in tournée: Mediterranea sarà infatti ospite il 4 aprile a Belgrado per la quinta edizione del Dance festival, da sempre attento alle migliori produzioni contemporanee.
Mediterranea
Teatro degli Arcimboldi
Dal 25 al 30 marzo, ore 20.30
Info: 02-72003744
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.