Quando la moglie è un paravento per giustificare la prossima maglia

Non è una scelta di maglia, ma solo una scelta della moglie. Ibra l’ha tradotta così, giusto per non perderci la faccia. E forse una parte dei 14 milioni di euro che Moratti gli paga ogni anno. Siamo passati dalle scelte di vita alle scelte della signora. Chi ha detto che nel calcio è finita la fantasia? Una volta la moglie stopper serviva solo per le scappatelle del marito. Oggi c’è Helena, bellissima e magari con il frustino in mano, che dice al docile Ibra: fessacchiotto, stiamo bene a Milano, chi ti ha detto di cambiare squadra? In realtà Ibra poteva pensarci anche prima (di interpellare la moglie) ed avrebbe evitato tutto quel parlare a vanvera. Ma le mogli si sa... Non c’è giocatore che non dica: la mia vita è cambiata da quando mi sono sposato... Salvo dimenticarsene quando scopre una velina.
E se la moglie conta, il marito canta. Amauri ha trovato nella signora Cynthia la chiave per aprirsi la strada verso la maglia azzurra. Figo il modo migliore per trasferirsi all’Inter: la sera del matrimonio di Ronaldo (uno dei tanti) la signora Helen, straordinaria e bellissima donna, fasciata da un abito rosso fuoco, ha confidato a Massimo Moratti, ovviamente uno degli invitati, che le sarebbe piaciuto vivere a Milano. Detto e fatto: Figo all’Inter e la signora svolazzante tra le vie della moda. Quando Kristen Shevchenko decise che i figli dovevano imparare l’inglese, Sheva prese la strada per Londra. Che poi la signora volesse il marito un po’ più per sé e un po’meno zuzzerellone, è un’altra storia.
Insomma, cari presidenti, la moglie non è più solo la donna di casa, qualche volta è la donna di cassa. Serve passare da lei e soddisfare le sue voglie. Non ce n’è per nessuno. Tanto per citare: la moglie di Paul Ince decise per tutta la famiglia il giorno del ritorno in Inghilterra. Disse: sono stufa di Milano. E Paul lasciò di malavoglia la squadra.
E che ne pensate di Victoria Beckham, un genio del marketing e della finanza? Ha scoperto che suo marito vale finanziariamente più di lei, che il suo tacco 12 tira ma non quanto la scarpina d’oro di David ed allora, dietro a manie di facciata, nasconde il bastone del comando per far tintinnare il danaro. Salvo accontentarlo di tanto in tanto: Caro vuoi giocare nel Milan? Vabbè, vai. Ma sappi che io preferisco restare a Los Angeles con i bambini. Poi David non fa il bravo, il gossip lo pesca con le dita nelle marmellata di una bionda e lei si imbufalisce.
Ma tra moglie e marito non mettere il dito: detto che non scolorisce mai. Che poi sia giusto, o meno, nascondersi dietro alle signore è questione che compete al bon ton del convivere. Il maschilismo imperante del calcio di qualche decennio fa, avrebbe solo permesso una debolezza per questioni di sesso: il buon Antonio Valentin Angelillo ne sa qualcosa.

E quando qualcuno voleva tradire l’amata maglia (maglia appunto) si diceva: una scelta di vita. Ora non ci crede più nessuno. E il perfetto imbonitore calcistico racconta: mi manda mia moglie. Da stopper a centravanti il passo è breve: lui buca la palla, lei fa gol.

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