QUANDO PIANGE UN GIORNALISTA

QUANDO PIANGE UN GIORNALISTA

Può un giornalista piangere? Io credo che non possa, ma debba piangere. Se è un uomo.
Ecco, ieri, era uno di quei giorni. Una delle occasioni in cui c’era spazio solo per le lacrime, la rabbia, la passione, l’umanità. La lettera che ci hanno inviato i quattro figli di Nucci e Giovanni Novi, di cui vi raccontiamo qui a fianco e che potete leggere integralmente all’interno, è un documento sconvolgente. Per commentare il quale ogni parola è di troppo.
Dal canto mio, vorrei solo aggiungere due cose non tanto sull’inchiesta, ma su come l’inchiesta è stata raccontata e sulle reazioni in città. Chi ci segue sa che abbiamo duramente contrastato l’arresto dell’ex presidente del Porto Giovanni Novi - non perchè non si dovesse indagare su di lui, per carità - ma perchè a nessuno, nemmeno ai magistrati, è passato per l’anticamera del cervello che Novi si sia arricchito in alcun modo con il Porto. E arrestare un ultrasettantenne galantuomo, il giorno della scadenza del suo mandato, riconoscendogli di non essersi assolutamente arricchito lascia, come dire?, quantomeno perplessi. Tanto è vero che il procuratore capo Francesco Lalla ha negato il suo assenso all’arresto.
Eppure, questa posizione, anche all’interno della stampa cittadina, con la sola parziale eccezione di Mimmo Angeli il primo giorno sul Corriere mercantile, è stata assolutamente minoritaria. Leggendo le cronache, a tratti, sembrava di essere tornati al 1992. Avvisi di garanzia esibiti come banderillas. Titoli in prima pagina di quotidiani nazionali contro Paride Batini (che nemmeno conosco e per cui non ho affatto simpatie perchè lo ritengo uno dei responsabili dello sviluppo frenato del Porto) per reati che prevedono sanzioni pecuniarie e che quindi meritavano al massimo una breve. Locandine dove si additava al ludibrio Claudio Scajola per telefonate nemmeno fatte da lui in cui terzi lo citavano. Filoni di inchiesta inesistenti venduti come scoop. Parlamentari non indagati messi alla gogna.

Insomma, sembrava che i giornali fossero diventati succursali di Micromega e che Novi fosse lo snodo di chissà quali intrecci criminali.
Ovviamente, ho il massimo rispetto del lavoro dei magistrati e attendo gli sviluppi dell’inchiesta. Ma (...)

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