(...) Tutti però ne ricordano la famiglia, una di quelle che per la comunità, in tempi di ristrettezze, si è spesa molto.
«All'inizio del 900 avevano una macelleria in piazza Umberto I, oggi della Liberazione; erano sicuramente benestanti ma con un cuore molto grande, soprattutto attenti ai bisogni dei meno abbienti - raccontano -; il negozio è passato di mano ai cugini ed è rimasto aperto sino a 15 anni fa. Poi dei Ponti in città si è persa ogni traccia».
Carlo con la sua famiglia viveva in via Cavallari, nei pressi dell'attuale ospedale Fornaroli, e abitava in una ex scuola d'inizio secolo. Una grande casa su due piani, con diversi locali destinati alla servitù.
La casa è rimasta, ma è passata di mano negli anni 70, quando una parente del produttore cinematografico, che abitava a Milano ha deciso di venderla. «Con una condizione - ricordano i proprietari di oggi - che potesse rivivere, ma soprattutto che finisse nelle mani di un magentino, come è di fatto accaduto. Insomma anche in questo i Ponti hanno voluto dimostrare il loro attaccamento alla città che ha dato loro i natali».
Dopo essersi trasferito, a Magenta Carlo è ritornato una sola volta, insieme al suo amico Federico Fellini. Era il 1973 e insieme si recarono alla tenuta della Fagiana, oggi Parco del Ticino, per visionare la location per un film.
«Insieme al parroco mons. Crespi, aiutarono la nostra comunità quando da Milano la gente sfollava verso la provincia - aggiungono alcuni anziani -.
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