Ma quanto sono ingenui i vip: truffata pure Barbara De Rossi

Ma quanto sono ingenui i vip: truffata pure Barbara De Rossi

Il casting aggiunge nuovi interpreti, ogni giorno. Da oscar de noantri. La penisola dei famosi è un reality che fa morire dal ridere. Ultime notizie di cronaca: anche Barbara De Rossi è stata truffata, insieme con il suo fidanzato, l'artista Manfredonia. Non soldi, all'estero o in banche nostrane, nemmeno quadri, tappeti e gioielli, ma roba piccola, da cinepanettone, trattasi infatti di automobili. Roba da matti.
Riassunto, prima di approfondire: la De Rossi porta la sua Mercedes all'autolavaggio, qui incrocia un ragazzo che spruzza sapone e acqua sui vetri ma propone l'affare: «Cara signora, vuole vendere la sua vettura? Ho un amico, anzi mio zio, che ha una concessionaria ed è interessato a questo tipo di auto di lusso». La De Rossi è bella, fascinosa ma un po' ingenua. Ascolta, annuisce, la cosa la intriga, le viene in mente che si potrebbe fare lo stesso con una Porsche di cui è titolare il compagno, due piccioni, direi due polli, con una fava. I soldi non sono tutto nella vita però anche i bonifici o gli assegni possono avere il loro peso. L'appuntamento è fissato, nel domicilio dell'attrice romana. Si presentano in gran forma il ragazzo con lo zio presunto titolare della concessionaria, mettono sul tavolo tutti i documenti necessari, compresa fotocopia della patente e della carta di identità, ritirano le chiavi delle due automobili per un giro di prova. Il giro non è dell'isolato, nemmeno del quartiere, Roma è eterna e vasta, trascorrono, minuti, ore, la De Rossi e il Manfredonia intuiscono che non si tratta di fiction, è tutta roba vera tranne la concessionaria che, invece, è fasulla, inesistente anche su Street Google e Pagine Gialle.
I popolari ingenui e malcapitati avvisano i carabinieri, questi sottopongono una rassegna di foto segnaletiche dei soliti noti alle forze dell'ordine, il gioco è veloce, il riconoscimento immediato. Scatta il piano, la De Rossi rintraccia i due, fa da esca, si presenta per riscuotere ma con lei ci sono quelli della Benemerita, arresto e trasloco al gabbio ma il box di casa De Rossi resta vuoto, non si hanno più notizie delle due tedesche, Mercedes e Porsche.
La domanda sorge spontanea: ma questi signori, dico attori, attrici, artisti, politici, nobili, per tutti immagine di professionalità, di esperienza, di sicurezza, anche di astuzia, in che mondo vivono? Alcuni ogni tanto all'estero, come il Riondino, politicamente impegnato per proteggere le minoranze e affini ma, nella sostanza, reattivo nell'impegno a trasferire i propri denari da Chiasso in sù, per non dire della De Grenet, di Massimo Ranieri, di qualche nobile decaduto o principessa senza corona o della Sabina Guzzanti che si è definita un'imbecille disilludendo chi la riteneva, invece, una musa dell'intelligenza fatta arte, una portavoce del popolo in difficoltà contro il regime berlusconiano.
No, peccato, sarà per un'altra commedia.
Il cartellone dei cornuti e mazziati presenta continue novità, di ogni censo e ideologia ma quasi tutte della stessa compagnia circense.

Da destra a sinistra, dal cinema alla televisione, dalla politica alla musica, il filmino è irresistibile. In confronto ai truffati dei Parioli, con un giro di centosettanta milioni di euro, il caso di Barbara De Rossi si risolverà con l'usato sicuro. Almeno quello. Secondo me, si replica.

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