Il caldo soffoca l’Italia. E la paralizza. Una giornata di fuoco, quella di ieri: temperature africane, incendi, black out per i consumi energetici alle stelle e allarme anziani. E persino operai costretti a rimandare, nella mattina, uno sciopero contro la riforma delle pensioni: impossibile manifestare in corteo sotto il sole a picco. Ma impossibile anche «sudare» in fabbrica. Così i lavoratori del secondo turno, quello delle 14, hanno incrociato le braccia e sono tornati a casa, rinunciando ai 70 euro di paga giornaliera. È successo alla Fiat di Termini Imerese, nel Palermitano. Ma anche altri impianti industriali hanno dovuto fermare la produzione. Stop al petrolchimico di Priolo (Siracusa) e Gela (Caltanissetta).
La protezione civile ha decretato il «livello tre» per le regioni meridionali: un bollino rosso che mette in guardia su queste condizioni meteorologiche eccezionali, con particolare attenzione per i soggetti a rischio. Bambini e anziani. E, in effetti, sono state tante le chiamate al 118. I soccorritori sono accorsi per diversi malori a Palermo. Il capoluogo siciliano è stato particolarmente colpito dall’ondata di calore. Quasi trecento gli interventi del Comando provinciale dei Vigili del fuoco (mille in tutta la Sicilia) per i continui incendi alimentati dal vento di scirocco. Giunti in aiuto gli elicotteri del Corpo forestale e i Canadair della Protezione civile. Code e interruzioni sulle autostrade Palermo-Messina e Palermo-Trapani e, sempre a causa di un rogo, un treno è stato costretto a sostare a Bagheria sulla linea ferroviaria Palermo-Messina. La popolazione palermitana ha boccheggiato per lunghe ore. Nel tentativo di trovare refrigerio con condizionatori e ventilatori, ha provocato un’impennata di consumi energetici. Fino al black out. Più volte sono saltati i collegamenti elettrici e, di conseguenza, la maggior parte delle emittenti locali è stata oscurata. Il caos, insomma. Il caldo che uccide: a Trapani un sessantenne imbianchino si è accasciato mentre era al volante nel traffico cittadino. È stata la Sicilia la regione maggiormente presa di mira dal föhn. Il record a Siracusa, «bollita» a 46 gradi.
Ma tutto il sud Italia si è trasformato in un inferno rovente, con temperature in media superiori ai 40 gradi. Vasti incendi in Calabria, Puglia, Abruzzo e Sardegna. Fiamme anche a Foggia, a Capo Vaticano, nel Vibonese, dove sono stati minacciati anche alcuni villaggi turistici. Tra Sibari e Villapiana il traffico ferroviario si è fermato. E in tutta la Campania l’emergenza rifiuti si è aggravata. La colonnina di mercurio è salita anche al Centro, dove si sono registrati valori sopra la media stagionale, attorno ai 35 gradi.
Allarme della Coldiretti per le coltivazioni già danneggiate dalla calura in tutta la penisola, e per il futuro si temono le grandinate. Il ministero della Salute ha già fatto scattare il Piano operativo nazionale 2007. È stato attivato, in collaborazione con la Protezione civile, il sistema di allerta che consente di avvisare le aree soggette alle ondate di calore anomalo con 72 ore di anticipo. Approntati anche gli elenchi dei soggetti a rischio: anziani con più di 74 anni, persone affette da malattie croniche, che vivono sole e in condizioni economiche disagiate. Dal 1° giugno, inoltre, funziona il Call center 1500, che risponde tutti i giorni dalle ore 8 alle 20.
Da oggi, comunque, dovrebbe iniziare la «tregua»: secondo le previsioni della Protezione civile, è atteso in serata un calo a partire dalle regioni settentrionali.
La corrente più fresca investirà man mano la Toscana, le Marche, l’Abruzzo e il Lazio, fino a raggiungere in serata la Campania e il Molise. Ma sarà, appunto, solo una tregua: un nuovo aumento è previsto per giovedì-venerdì, ma senza tornare ai picchi di questi giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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