Il (quasi) centenario dello show Ferragamo

Los Angeles «Mio padre era innamorato di Los Angeles e la città degli angeli amava lui» dice Ferruccio Ferragamo durante la cena di galà per l'inaugurazione del Wallis Annenberg Center for the Performing Art costruito nel vecchio ufficio postale di Beverly Hills. È passato quasi un secolo da quando, nel 1914, Salvatore Ferragamo sbarcò negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Aveva solo 16 anni e sapeva creare scarpe meravigliose dopo un precoce apprendistato dal ciabattino della sua città: Bonito in provincia di Avellino. Divenne ben presto il «calzolaio dei sogni», quello che vestiva i piedi delle star sul set e nella vita privata: da Gloria Swanson a Marylin Monroe passando per Judy Garland, Rita Hayworth e Veronica Lake. Ebbe un tale successo che nel '27, non riuscendo più a far fronte alle richieste della clientela, decise di chiudere il negozio su Hollywood Boulevard e di rientrare in Italia per fondare a Firenze un'azienda calzaturiera. «L'America gli è rimasta nel cuore e ha trasmesso la sua passione alla famiglia» racconta il figlio oggi presidente di un Gruppo quotato in Borsa che nel 2012 ha realizzato ricavi consolidati totali pari a un miliardo e 153 milioni di Euro e che nel primo semestre dell'anno in corso con i i ricavi a quota 625 milioni registra un aumento dell'11%. «Per tutti noi - conclude - questa è sempre stata una casa lontana da casa, il luogo dell'inizio».
Scatta a questo punto l'applauso dei circa mille invitati all'eccezionale serata che vede la nascita di un nuovo teatro e di una scuola di recitazione nel cuore della Mecca del cinema. Tra loro un vero e proprio esercito di star tra cui Demi Moore con un bellissimo abito blu della nuova collezione, Charlize Theron stupenda con un modello color zaffiro ricamato in oro di McQueen, Jodie Foster, Freida Pinto, Tim Robbins, Sidney Poitier e Julie Andrews giusto per citare i nomi più altisonanti. Oltre a loro ci sono divi e divine della tv come Tony Goldwin (il presidente Fitzgerald Grant del serial Scandal) senza contare gli straordinari interpreti dello spettacolo inaugurale. S'intitola A dream in an envelope (Un sogno in una busta) e comincia con un'impeccabile performance canora di Terri White (la Mama Morton di Chicago), prosegue con un'incredibile versione «jookin» (l'acrobatica street dance dei neri di Memphis) del Lago dei cigni e si conclude con l'emozionante recitazione del premio Oscar Kevin Spacey. Ringrazia lui tutti i filantropi (Wallis Annenberg in testa) che han reso possibile la nascita del nuovo centro culturale cittadino, mentre Ferragamo ha organizzato la faraonica inaugurazione.
Tanto per dare un'idea la cena si è svolta sotto una gigantesca tensostruttura costruita sul tetto dello storico edificio inaugurato nel 1933 dal Presidente Roosvelt. Tra una portata e l'altra c'è stata la sfilata della collezione per l'estate 2014 con un'aggiunta di 12 capi da red carpet creati per l'occasione dal designer della maison, Massimiliano Giornetti. Inoltre prima del dessert si è esibito il giovane tenore Vittorio Grigolo che «studia» da Pavarotti fin dalla più tenera età per cui ci ha regalato un ottimo Nessun dorma e una gigionesca versione di Caruso, la struggente canzone degli italiani emigrati in America nel secolo scorso. Non tutti hanno avuto il luminoso destino di Salvatore che tornando in patria ha costruito con la moglie Wanda un'azienda e una famiglia con quella cultura del fare di cui si nutre il made in Italy.

Inevitabile quindi chiedere al figlio Ferruccio come si sente davanti alle terribili cronache sui migranti nel canale di Sicilia. Risponde che è un problema dell'Europa e che l'Europa è come un'azienda: ha un gran bisogno di qualcuno che le insegni a fare le cose giuste. Sembra un omaggio a Michele Norsa, l'ad di un miracolo tutto italiano.

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