Da quasi un secolo attaccati alla cima tra K2 e megayacht

Da quasi un secolo attaccati alla cima tra K2 e megayacht

Dalla cima del K2 alle profondità del mare il passo può essere incredibilmente breve. Se si può contare, poi, su corde e cime made in Italy, è possibile arrivare in un balzo persino sui grandi yacht o sui catamarani da gara dell'America's Cup. Lo sanno bene alla Gottifredi Maffioli di Novara, azienda specializzata in cordami sintetici per uso tecnico che, partita dai cucirini, ha saputo portare l'arte del sartiame, cuore della cultura marinara, dove non te l'aspetti, a tanti chilometri dalla costa.
Fondata nel 1926 dalla giovane Maria Gottifredi come piccolo laboratorio per la lavorazione di trecce destinate al tessile, l'attività ha assunto aspetto imprenditoriale poco dopo, al matrimonio con Ettore Luigi Maffioli. È cominciata così la grande avventura di un'impresa familiare che, in una continua metamorfosi produttiva, ha attraversato tutta la storia del XX secolo, affrontando sempre con intelligenza e flessibilità le sfide del mercato, fino a diventare oggi, alla terza generazione, leader nella produzione di corde e funi in diversi settori, dall'industriale alla nautica passando per le attrezzature sportive, l'oceanografia e le più disparate soluzioni personalizzate. C'è affetto e passione nelle parole dei giovani cugini Luigi e Rossella, rispettivamente direttore tecnico e direttore commerciale, entrambi impegnati pure in Confindustria Giovani, quando raccontano la soddisfazione di portare avanti un marchio apprezzato in tutto il mondo e che dà lavoro a una cinquantina di persone per 4-5 milioni di euro di fatturato annuale. E lo sguardo di Pierangelo, amministratore delegato, che ha traghettato l'azienda dagli zii fondatori nelle mani di figli e nipoti, li accompagna ogni momento proiettandoli già nel futuro: «Non ci viene neppure in mente che non vi sarà una quarta generazione». In quegli 8mila metri quadrati, una volta di campagna ma ormai inglobati dalla città, sono d'altronde fatti così: la sfida più interessante è quella che deve essere ancora colta e bisogna cambiare continuamente per sopravvivere. C'è una gigantesca montagna nel logo aziendale a ricordarlo: è il K2 che, con lungimiranza e incoscienza, la Gottifredi Maffioli ha scalato nel 1954 insieme con Ardito Desio, quale fornitore esclusivo. Un'impresa mitica di cui tutta Novara ha memoria e che non ha impedito ai fondatori di cambiare pochi anni dopo totalmente ambito e costruire le primissime reti da pesca in nylon.
«Il debutto al largo di Napoli è stato miracoloso – racconta divertito Pierangelo, che conserva la memoria storica della ditta - sarà stato San Gennaro o una vera superiorità della fibra sintetica su quella antica, naturale, ma hanno tirato su una quantità di pesci mai vista in quella zona».
La paura del mare, per i Maffioli che non avevano mai navigato, è passata così. E perciò, quando negli anni '80 ha bussato alla porta l'equipaggio di Azzurra per la fornitura di Coppa America, la decisione di diventare official supplier è stata presa in fretta. Di barche a vela a Novara non ne avevano mai viste, eppure tutti, concittadini compresi, si sono appassionati velocemente. È stato quello l'inizio di una duratura collaborazione con il trofeo più prestigioso al mondo che ha fatto dell'azienda piemontese il punto di riferimento dei team di ieri e di oggi, dal Moro di Venezia a Mascalzone Latino a Luna Rossa, da Oracle ad Artemis Racing, all'Energy Team, senza trascurare anche le imbarcazioni avveniristiche e coraggiose che battono record intorno al mondo. Negli ultimi anni l'impegno si è poi concentrato nella nautica.
«Questo settore ormai rappresenta il 60% del nostro fatturato – spiega Luigi – È un mercato per noi nuovo in cui riteniamo di poter crescere ancora molto, in particolare nel segmento cruising e megayacht». A dare soprattutto lavoro sono le soluzioni personalizzate per le grandi barche ma vengono preparati pure cime e cavi in fibra sintetica da distribuire attraverso rivendite autorizzate. Tra le commesse più importanti in corso ve ne è una per il Panamax della Baltic Yachts, 59,90 metri a vela, con scafo e coperta in fibra di carbonio. Alta qualità, costante ricerca e tecnologia gli altri ingredienti anticrisi.

Dal K2 al mare l'importante è viaggiare sempre con il vento in poppa.

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