Quattordici mesi di galera al ladro di zafferano

Insulti ai vigili urbani, intemperanze, lanci di fuochi d’artificio e scritte contro la presenza degli alpini in città: c’è stato anche questo nel corso della manifestazione degli extracomunitari che hanno aderito, a Genova, allo «sciopero» proclamato a livello nazionale. «Libertè» (in francese) e «cittadinanza per tutti» sono stati gli slogan scanditi nel corteo degli immigrati cui hanno partecipato secondo gli organizzatori 10mila persone (2mila secondo fonti delle forze dell’ordine). «Ci sono tantissimi stranieri e questo per noi è un successo - ha detto uno degli organizzatori, Luca Romeo -. Non siamo un partito ma un movimento e lotteremo perché il permesso di soggiorno costi meno e si faccia in Comune e per il diritto al voto alle amministrative e altri punti fissati dagli immigrati stessi». Il corteo ha attraversato la città dalla Commenda a piazza Matteotti passando per via Garibaldi. Davanti a Tursi, c’era anche il sindaco Marta Vincenzi che ha visto sfilare i manifestanti. Attimi di tensione quando un italiano ha lanciato un fuoco d’artificio all’interno del palazzo mentre altri italiani inveivano contro la polizia municipale. Pochissime le bandiere di partiti e sindacati come chiesto dagli organizzatori.

Moltissime le bandiere dell’Ecuador e i cartelli scritti a mano. Durante il corteo sulla targa del comando militare regionale dell’esercito provinciale a largo Zecca è comparsa la scritta spray «Via gli alpini». Ignoti, comunque, i graffitari.

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