Cultura e Spettacoli

Quattro "Amici" in finale, ma il televoto premia Emma

Ultima puntata dello show, alla campionessa vanno 200mila euro. I concorrenti pronti a scalare le classifiche della musica italiana

Quattro "Amici" in finale, ma il televoto premia Emma

Roma - Alla fine se la sono giocata quattro cantanti, uno più particolare dell’altro, e i ballerini sono rimasti a guardare. Emma, Loredana, Pierdavide e Matteo. E ha vinto Emma. La nona edizione di Amici è finita così, tra i luccichii dello Studio 5 di Cinecittà: con un vincitore, eletto dal televoto, e una vincente, la musica, proclamata a furor di popolo. Ieri sera tardi, dopo uno show zeppo di ospiti e tensione, è finito un «corso di laurea» durato sei mesi e destinato a cambiare la vita di ciascuno dei finalisti. Intanto i due ballerini eliminati per ultimi, Elena D’Amario e Stefano De Martino, si sono già conquistati grazie a Maria De Filippi una stagione in tournée con due delle principali compagnie di ballo del mondo. E i cantanti sono arrivati alla finale con il loro bel business plan già delineato (e la vincitrice si porta a casa 200mila euro). Qualcuno, i soliti maliziosi, dice che tra loro quattro ci sarà il prossimo vincitore del Festival di Sanremo. Può darsi. Senza dubbio, tutti e quattro abiteranno le classifiche pop per gli anni a venire e, con i tempi e la qualità televisiva che corrono, già questa è una signora vittoria.

EMMA MARRONE. Intanto avercene di cantanti così: un bel caratterino, una voce versatile, presenza niente male e la voglia giusta, quella che morde il microfono. I «boatos» del web la davano per vincitrice da settimane e comunque lo sarà: ha tutto dalla sua parte, persino una grande casa discografica come la Universal che ha appena pubblicato il cd Oltre, perché è il simbolo di quella «medietas» (attenzione, non è la mediocritas oraziana) che garantisce lunghe carriere e grandi successi. Tanto per iniziare, il suo singolo Calore funzionerà assai. 25 anni, nata a Firenze ma trapiantata a Lecce, è pausinesca nel senso che anche lei, come Laura Pausini, ha iniziato cantando con suo padre e facendo quello che si deve fare: una gavetta lunga così, saltellando tra band, gruppi e promesse fasulle. Quando ad Amici ha duettato con Anna Oxa, su YouTube i contatti sono stati 18mila in 24 ore. E quando ha battibeccato con i professori del talent, il pubblico è sempre stato dalla sua parte. Forse troppo perché il suo problema sarà proprio questo: ricordarsi che per fare successo, quello vero, non basta vincere, bisogna convincere. Per anni.

LOREDANA ERRORE. Impossibile non ricordarla. Quando si esibisce sembra una erinni. Dapprima è calma. Poi esplode, inizia ad agitarsi e, qualche volta, si rotola pure per terra, indiavolata. È nata a Bucarest, è stata adottata ad Agrigento, ha colpito tutti fin dalla prima puntata con una voce rugginosa, sofferta, non molto estesa ma agile dai bassi fino agli acuti. I cattivi dicono, sbagliando, che assomigli troppo a Gianna Nannini. In realtà, con tutte le dovute proporzioni, ricorda Janis Joplin e persino, almeno un po’, Nina Simone. Sarà per questo che Biagio Antonacci le ha regalato due canzoni per il suo cd Ragazza occhi cielo trainato dal singolo omonimo, fortissimo. Lei, che ha un volto ben più vissuto dei suoi venticinque anni, ha un solo limite: una, cento, mille voci diverse. Quando sceglierà quella giusta, sarà imbattibile o quasi.

PIERDAVIDE CARONE. È il Calimero di Amici e ha vinto il premio della critica: quasi sempre in fondo alla classifica parziale, è riuscito a qualificarsi all’ultimo per la finale. Ma ci è arrivato da vincente perché è l’autore di Per tutte le volte che, la canzone che ha portato Valerio Scanu al primo posto dell’ultimo Festival. A 21 anni, è il cantautore o meglio l’autore di questa edizione: molto personale quando canta le sue canzoni, molto fragile quando affronta quelle di altri. Per dirla tutta, si è presentato con La ballata dell’ospedale (che è anche nel suo cd Una canzone pop, che esce oggi per Sony) e ha convinto tutti: un Rino Gaetano riveduto e corretto, duttile e graffiante nello stile anche se non proprio originale nelle parole. Però quella faccia bastonata suscita simpatia e veste perfettamente le sue canzoni. Se proprio bisogna predirgli il futuro, diventerà un ottimo autore, di quelli che ce ne fossero oggi.

MATTEO MACCHIONI. Comunque vada, lui ha vinto. È il primo tenore sbarcato ad Amici, è sempre stato in testa al televoto, ha dimostrato una versatilità vocale che non lo ha mai fatto sfigurare neanche quando ha cantato brani assolutamente pop come Salirò di Silvestri o La mia signorina di Neffa. D’accordo, magari è troppo plateale o addirittura melodrammatico. Ma Caterina Caselli ci ha visto lungo quando lo ha messo sotto contratto.

E in autunno pubblicherà il suo cd a metà tra pop e lirica che sarà probabilmente l’unico a espatriare perché in giro per il mondo uno come Matteo le classifiche se lo pappano.

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