Quasi quattro anni per depositare le motivazioni di una sentenza. Ma il ritardo di oltre 1.400 giorni è costato caro al giudice della corte dAppello di Reggio Calabria Enrico Trimarchi, indagato dai colleghi magistrati della procura di Catanzaro per omissione datti dufficio. La sentenza in questione portò alla scarcerazione di quattro esponenti delle cosche della ndrangheta reggina.
Nel corso dellinterrogatorio il magistrato di Reggio Calabria ha sostenuto ieri che le motivazioni della sentenza furono depositate dopo quattro anni a causa della notevole mole di lavoro a cui sono sottoposti i giudici della Corte dappello di Reggio Calabria. Il giudice è stato il magistrato estensore delle motivazioni della sentenza dappello, emessa il 3 marzo del 2006, del processo «Prima Luce», relativo alla faida di SantIlario, protrattasi per oltre 17 anni, tra le famiglie di ndrangheta dei DAgostino, da una parte, e dei Belcastro-Romeo, dallaltra.
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