Quattro gli arresti, indagato il pm romano Toro

RomaLo aspettavano all’Aquila, ieri mattina. Il programma della fittissima agenda di Guido Bertolaso prevedeva il controllo di un simulatore sismico su una delle palazzine di recente costruzione dopo il terremoto. Alle otto e mezzo Bertolaso si trovava invece nella sede della Protezione civile a Roma, in via Ulpiano, ad accogliere i carabinieri del Ros: mandato di perquisizione emesso dalla procura di Firenze.
I militari si sono trattenuti per circa un’ora, acquisendo numerose carte, mentre altre sessanta perquisizioni avevano luogo nello stesso momento, a Roma e a Firenze. Contemporaneamente, una sequenza di arresti: manette per Angelo Balducci, ex vice di Bertolaso, ex capo dei lavori per il G8 alla Maddalena e direttore del Consiglio superiore dei lavori Pubblici. Arrestato anche Fabio De Santis, che lo sostituì nel giugno del 2008 alla guida del cantiere. In carcere un altro funzionario pubblico, Mauro Della Giovampaola, e l’imprenditore romano Diego Anemone. Corruzione il reato contestato.
L’inchiesta riguarda gli appalti per gli edifici del mancato G8 della Sardegna. Potrebbe però estendersi presto, stando alle dichiarazioni dei magistrati, anche ad altri settori dei «grandi eventi», e confluire in un’inchiesta parallela, in corso a Roma, sulle opere del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e dei Mondiali di nuoto del 2009.
Quaranta gli indagati. Nella lista ci sono anche il procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, suo figlio Camillo e lo stesso Bertolaso. Un atto dovuto nel suo caso, trapela da fonti investigative.
La notizia si apprende a metà mattinata e subito il capo della Protezione civile e sottosegretario si reca a Palazzo Chigi. Rassegna al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi le dimissioni da tutti gli incarichi. Ma Berlusconi le respinge: a Bertolaso è confermata la fiducia.
Da Firenze, il procuratore Giuseppe Quattrocchi inquadra l’impianto della sua inchiesta: «Uno scambio di favori tra dirigenti dello Stato preposti agli uffici interessati e privati imprenditori». Nel mirino i nuovi impianti della Maddalena: dall’ex ospedale militare trasformato in albergo, ai lavori dell’ex Arsenale e di tutte le strutture collegate. L’inchiesta è partita dall’intercettazione «casuale» di una telefonata nell’ambito di un’indagine sull’area Castello di Firenze e sul costruttore Salvatore Ligresti. L’intercettato è un architetto, Marco Casamonti, che al telefono racconta di essere stato chiamato improvvisamente ad occuparsi dei lavori alla Maddalena perché i cantieri sono gravemente in ritardo. I magistrati fiorentini s’insospettiscono e dunque si apre il nuovo filone d’indagine, che, dalla Toscana, si sposta alla Sardegna.
Ecco dunque che s’inizia a indagare sulla Protezione civile. Balducci era responsabile del cantiere fino al giugno del 2008, quando fu sostituito da De Santis, anch’egli arrestato. I contratti per gli appalti furono firmati il 14 luglio del 2008.
Una parte dell’inchiesta fiorentina verrà ora probabilmente trasferita a Roma.

Anche nel filone della Capitale compare il nome di Balducci, indagato in riferimento ai «grandi eventi» romani. E anche in questo caso i magistrati stanno approfondendo il ruolo della società Anemone. Gli atti dell’inchiesta fiorentina verranno comunque trasferiti a Perugia, sede competente per il coinvolgimento del pm Toro.

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