Quattro capolavori dell'arte sacra nel museo boutique

La natività nei dipinti di Antonello da Messina, Piero della Francesca, Vincenzo Foppa e del Perugino

Quattro quadri valgono una mostra? Certo, se a firmarli sono Antonello da Messina, Piero della Francesca, Vincenzo Foppa e il Perugino. Bisogna andare nel quadrilatero della moda, in via del Gesù, ed entrare in quel museo-gioiello che è il Bagatti Valsecchi, la casa milanese del Rinascimento ricolma, grazie al gusto dei due fratelli fondatori del museo, di mobili, oggetti, pitture, gioielli e artefatti rinascimentali.

Un museo-bomboniera che, nella quiete del cortile interno, ora ospita la raffinata mostra «Rinascimento: il trittico di Antonello da Messina ricomposto» (da oggi fino al 18 ottobre, da martedì a domenica, catalogo Skira www.museobagattivalsecchi.org). Per capire di che cosa si tratta, salito lo scalone principale, entrate nella sala della Stufa, poi nella camera rossa e nella camera verde, tre degli ambienti più suggestivi del museo. Si arriva poi in una saletta quadrata dove, con l'allestimento essenziale di Andrea Lissoni, spiccano quattro opere.

Si guardano l'un l'altro questi capolavori del Rinascimento italiano per la prima volta insieme: sono il trittico con San Benedetto di Antonello da Messina, la Madonna col bambino e un angelo di Foppa, l'Annunciata e l'Angelo annunciante di Piero della Francesca e il Cristo in Pietà del Perugino. Basta mettersi al centro della stanza e passare con gli occhi da un dipinto all'altro per leggere l'evoluzione della rappresentazione sacra nel Rinascimento italiano: la monumentale e solida Madonna nella pala di Piero, la Madonna dolente, con le occhiaie e la mano che pare cercare conforto nelle scritture dipinta da Foppa, la Madonna serena e composta di Antonello da Messina, e il Cristo del Perugino che chiude il cerchio.

Questa mostra è un regalo a Milano e rientra nella programmazione culturale voluta dal presidente della Regione Roberto Maroni, affidata a Vittorio Sgarbi, qui nelle vesti di ambasciatore delle Belle Arti per Expo 2015. Selezionatissimo il gruppo di capolavori scelti dai curatori Antonio Natali e Tommaso Mozzati. Per valutare l'operazione, basti considerare la provenienza delle quattro opere esposte: quella di Piero è in prestito dal Museo civico di Sansepolcro e quella del Perugino giunge dalla Galleria nazionale dell'Umbria. Fulcro del progetto è il virtuoso scambio concordato tra la Regione Lombardia e la Galleria degli Uffizi che, tramite la concessione del San Benedetto di proprietà regionale, ricomporrà alla galleria fiorentina tutto l'importante polittico di Antonello da Messina.

Il trittico, finora visibile agli Uffizi solo per due terzi, sarà ricomposto nella sua interezza, così come l'aveva concepito Antonello, per i prossimi 15 anni per la gioia dei visitatori del museo di Firenze. Anche i milanesi avranno un loro omaggio, in cambio del prestito del San Benedetto: è la preziosa Madonna col Bambino e un angelo di Vincenzo Foppa, proveniente dagli Uffizi e ora esposta in mostra.

Al termine dell'esposizione e per i prossimi quindici anni si potrà ammirare alla Pinacoteca del Castello Sforzesco ad ennesima dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che movimentare opere preziose e delicate è possibile e doveroso.

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