Pietro Acquafredda
Un festival tira laltro. In poco più di un mese lAccademia di santa Cecilia ne ha sfornati tre. Quello mozartiano, K Festival, in settembre; poi lacclamatissimo festival animato da Claudio Abbado e dalla Lucerne Festival Orchestra; e ora un terzo, dedicato a Luciano Berio. Omaggio doveroso alluomo di potere più che allottimo musicista, visto che la sua musica viene regolarmente eseguita; e perciò un festival di cui non sentivamo la necessità. Programmato allindomani della morte del compositore, avvenuta il 27 maggio 2003, dagli Accademici, su proposta di Roman Vlad; a Bruno Cagli, succeduto a Berio nella presidenza dell'Accademia, è toccato onorare limpegno; e nello stesso tempo pensare per il festival unarticolazione intelligente ma anche svelta e ruffiana per arginare la prevedibile emorragia di pubblico. Di conseguenza, ha pensato Cagli, facciamo ascoltare non solo musiche di Berio, ma anche di autori di ieri a lui cari, come Brahms, Bartók, e Schubert, e poi ancora altri autori di oggi ai quali lo stesso Berio aveva commissionato, a nome dellAccademia, nuovi pezzi; e dentro ci infiliamo pure una serata interamente dedicata alle produzioni cameristiche degli allievi di composizione di Azio Corghi, allAccademia. Così in un sol colpo, tanti pezzi che sarebbe stato faticoso infilare qui e là nella stagione di Santa Cecilia, li prende in carica il festival Berio.
Quattro i concerti previsti, da domani al 21 di questo mese, due sinfonici, quello inaugurale ed il conclusivo, e due cameristici nel mezzo. Si aggiunga nelle prime due serate la proiezione di un curioso lavoro di marionette, a cura di Amy Luckenbach (ore 19.30, nella sala prove del Coro) su «A-Ronne» di Luciano Berio ed Edoardo Sanguineti.
Allinaugurazione di questa sera (ore 21 sala santa Cecilia) lorchestra è diretta da Daniel Kawka, solista Andrea Lucchesini nel Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Bartók. In programma anche lultima grande composizione di Berio, «Stanze» per baritono (Andreas Schmidt), 3 cori maschili e orchestra e la prima assoluta di «La fontana della giovinezza» di Luca Antignani.
I due concerti di mezzo, il 18 e 19 ( in sala Petrassi, ore 21) rispettivamente affidati allEnsemble Icarus ( in programma molte delle «Sequenze» per vari strumenti, tante e tante volte ascoltate!) ed al Freon Ensemble, diretto da Stefano Cardi per le composizioni dei giovani musicisti allievi di Azio Corghi.
Si chiude il 21 con louverture «Academica» di Brahms; una novità di Ivan Fedele, e «Rendering» di Schubert-Berio. Biglietti da 5 a 9 euro.
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