Parola dordine: Lascia il mondo un po meglio di come lhai trovato. È uno dei precetti scout che fa più breccia nel cuore dei giovani esploratori milanesi. Venne coniato nel 1907 dal creatore dei piccoli «cercatori di tracce», il generale dellesercito coloniale inglese sir Robert Baden Powell.
Oggi a Milano sono attive tre organizzazioni scout: Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) che coi suoi 3mila iscritti è quella più folta e capillare sul territorio; Cngei (Corpo nazionale giovani esploratori-esploratrici italiani) di matrice laica e aconfessionale con 700 iscritti e Masci, sigla che raccoglie 200 scout adulti, anchessi di estrazione cattolica. Simile il percorso di crescita umana e spirituale per scout laici e cattolici, a eccezione della scelta confessionale dei cattolici e di qualche termine gergale. In 90 anni di presenza dello scoutismo in città, almeno 80mila milanesi hanno vissuto questa esperienza. Ma cosa fanno, in pratica i discendenti di Baden-Powell?
«Tra gli 8 e gli 11 anni - dice Graziella Bisin, che con Roberto DAlessio è responsabile Agesci di Milano - per i lupetti e le coccinelle il gioco e la buona azione quotidiana costituiscono la parte preminente dellimpegno richiesto».
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