Quei bestseller nel nome di Gesù Cristo

Negli Usa le classifiche editoriali dominate da libri che parlano del figlio di Dio. Ma 5 milioni di tascabili del «Codice» rischiano il macero

Silvia Kramar

da New York

G. K. Chesterton aveva dichiarato che quando la gente smette di credere a Dio comincia a credere a tutto. E le sue parole sembrano riecheggiare oggi nelle librerie americane, dove le copie tascabili del best seller più famoso al mondo, Il Codice Da Vinci, stanno sparendo ad un ritmo quasi esagerato in attesa dell'uscita del kolossal cinematografico tratto dal romanzo di Dan Brown, previsto per il 19 maggio in una moltitudine di sale americane. Nelle cantine della casa editrice Doubleday rimangono però ancora inscatolati almeno 5 milioni di copie dei tascabili che forse non verranno mai vendute poiché pare, a detta dei critici, che la casa editrice del Codice Da Vinci, presa dal grande entusiasmo, non si sia accorta che dopo cinquanta milioni di copie vendute in tutto il mondo e dopo aver venduto in sei settimane ben un milione e mezzo di tascabili, il mercato del loro codice è per così dire saturo. Ma siccome la religione è la nuova forma di ribellione in una società che ha abbracciato il secolarismo, le case editrici americane hanno risposto alle grande spinta del marketing cristiano creata dal Codice Da Vinci e hanno pubblicato una lunga lista di saggi e romanzi. Che hanno avuto un successo tale da saturare le liste americane dei best seller. Lo ricordano, lo sostengono, lo criticano, ne negano l'esistenza o l'origine divina e perfino la crocefissione in una vera e propria crociata letteraria pro e contro l'uomo di Nazaret, condotta al ritmo di capitoli avvincenti, codici segreti e vangeli apocrifi.
Se il Codice Da Vinci veleggia ancora al sesto posto della classifica del New York Times dopo 160 settimane di supremazia sul mondo della fiction, al decimo posto appare The secret Supper, tradotto dalla versione originale in spagnolo di Javier Serra. Quest'ultimo ci riporta nella Milano del quindicesimo secolo e nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Dove Leonardo dipinge alacremente la sua Ultima cena. Ma alle spalle delle veloci pennellate del genio, si nasconde un accordo segreto intrepreso tra Leonardo e il duca di Milano il quale appoggia la comunità scomunicata dei Catari. Terzo best seller della fiction religiosa è The temple legacy, nel quale un commerciante di libri antichi americano trasferitosi a Copenhagen, Cotton Malone, scopre i segreti contenuti in antichi manoscritti su un ordine di cavalieri.
Ma è soprattutto la lista della saggistica a portare alla luce una grande sete religiosa e una curiosità sulla verità del Cristo che fa di Il vangelo di Giuda (edito da Rodlphe Kasser) il terzo best seller; nelle pagine ritrovate miracolosamente e scritte da Giuda molti credono di poter leggere una verità inedita sul ruolo dell'apostolo che aveva venduto, per trenta denari, il Cristo ai romani.

The Jesus papers, di Michael Baigent, si spinge oltre: l'autore dice di aver visto e letto due lettere scritte di sua mano da Gesù ai sanedrini, il concilio ebraico che si occupava delle attività del tempio di Gerusalemme, nelle quali il Cristo avrebbe negato la sua origine divina per salvarsi la vita. Secondo l'autore il Cristo non sarebbe mai stato crocifisso ma avrebbe continuato a vivere fino a tarda età.

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