Quei cavalli in piazza che riciclano i rifiuti

Dal celebre monumento equestre disegnato da Leonardo da Vinci per Francesco Sforza all’urlo del cavallo ferito del Guernica, dalle cavalcate bronzee di Marino Marini al cavallo alato di Mario Ceroli fino a quello imbalsamato e impiccato dal sadico Cattelan. Il tema equestre ha da sempre affascinato artisti di ogni epoca e giova ricordarlo in questi giorni che la città è popolata da decine di cavallini colorati, sparpagliati come per incanto dall’ingresso della stazione Centrale fino al quartiere della Fiera dove, guardacaso, si è in questi giorni conclusa la più grande fiera dedicata al mondo dell’equitazione. Ma la storia di quelle 50 sculture a grandezza naturale che si ergono en plein air sul suolo cittadino parte da molto più lontano e nasce dall’idea di un’associazione culturale di Bergamo, «Animal art», che da anni è impegnata in un vasto progetto che mette l’arte in sinergia come tematiche ambientali, come l’ecosostenibilità e il rispetto degli animali. Un progetto che lo scorso anno originò un curioso fatto di cronaca che per qualche giorno sconvolse la placida quiete del centro storico di Verona. Una scultura, raffigurante un cavallo con la testa mozzata, un teschio sul dorso e sul dorso uno slogan contro la pena di morte, finì una notte (per errore?) nella raccolta dei rifiuti e la conseguente querelle legale tra i promotori e il Comune scaligero chiamò in causa perfino l’intervento di Vittorio Sgarbi. Il critico quantificò in un milione di euro il risarcimento la sparizione dell’opera che, come quelle installate a Milano, ha la peculiarità di essere costruita in ecoplastica ovvero in materiali interamente riciclati. «L’intervento decorativo - spiega Giovanni Barzago che con Danny Smile Wahab dirige l’associazione culturale - è invece realizzato da artisti bergamaschi che hanno personalizzato i cavalli nei modi più bizzarri: ce n’è addirittura uno dedicato a Lele Mora posizionato davanti ad un locale notturno». Scopo dell’iniziativa, sottolineano gli organizzatori, utilizzare l’arte come veicolo per comunicare temi di grande attualità, come l’ambiente, la gestione dei rifiuti, ma anche la libertà e l’amore di cui il cavallo, quale miglior amico dell’uomo, è forse uno dei simboli più forti un natura. Il progetto vede il sostegno anche di sponsor privati particolarmente sensibili ai temi ecologici, come la società immobiliare Casafeltri diretta da Laura Feltri. I 50 cavalli, tre dei quali sono purtroppo scomparsi nei giorni scorsi, a novembre partiranno per Parigi e successivamente faranno nuovamente ritorno sotto la Madonnina per essere messi all’incanto. Il ricavato dell’asta sarà devoluto in beneficienza.

«Attraverso questo progetto - dice Barzago - contiamo anche di lanciare il nuovo concert del Art green Eco-Art, manufatto creato per sensibilizzare il mondo sull’innovazione e il cambiamento pro ambiente come portatore di valori e risultati positivi per il progresso umano. L’intero progetto rappresenta infatti un mix di contenuti; contribuire a migliorare la qualita della vita e ad accrescere la consapevolezza sui consumi responsabili».

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