Ha ottenuto gli arresti domiciliari. Don Siro ora è casa di un parente. Laltra sera era stato arrestato mentre si intratteneva, vicino al Cimitero maggiore di Milano, con un ragazzino rom di 13 anni del campo di via Triboniano.
In mattinata il sacerdote, prete in un paese della Provincia di Pavia, era stato interrogato dal gip Clementina Forleo. E davanti al giudice aveva sostanzialmente ammesso i fatti limitandosi a precisare - come ha spiegato il suo legale - che «ci sono alcune contraddizioni fra quanto dichiarato dalla polizia e la versione del mio assistito». Il parroco avrebbe detto di essere salito in macchina con il giovane ma di non aver consumato la prestazione per la quale era già stato pattuito il prezzo.
Don Siro ha poi dato la sua giustificazione riguardo al gel lubrificante trovato nella sua auto. Nessuna parola invece sui profilattici rinvenuti nella sua abitazione. Nel corso della perquisizione è saltata fuori anche una videocassetta pornografica, ma lavvocato del sacerdote, Fabio Santopietro, ha sottolineato che don Siro «non ha mai avuto né la tv né il videoregistratore». Il difensore ha anche voluto ricordare che per anni don Siro si è occupato di volontariato per aiutare i carcerati e gli immigrati. Insomma, la sua storia non può essere schiacciata su quel che è accaduto a Musocco.
«Quando mi ha raggiunto questa notizia - è il commento del cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi - ho provato una grande amarezza. La comprensibile indignazione di tutti è tanto più grande perché in questo caso cè di mezzo un prete, che ha una sua vocazione, un ruolo esemplare ed educativo. La giustizia, in questo caso come in altri, deve fare il suo corso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.