Quel colpo misterioso dell’ingegner Newey

C he colpo, ingegner Newey! Tutti corrono con il Kers e la Red Bull no. Anche se, in realtà, è stato solo un "colpetto", giacché il grosso dell'operazione resta nell'ombra (personalmente, avrei una valida teoria, riservata, in quanto accusatoria). Ed anche se notevole è stato il concorso di piloti pasticcioni, come gli ineffabili "Massalonsi", che si fanno bersagliare nella prima curva o che sbagliano gli assetti con le nuove gomme, o come gli uomini della McLaren, con errori tecnici e di gara, o come lo stesso "pirata" Webber, che si è accanito con le prime soft, senza più grip già in partenza, per premiare inutilmente le hard. Del resto, la spiegazione data sul Kers dal più geniale progettista del momento è stata minimizzante e diplomatica: «L'abbiamo provato il venerdì, ma la sua affidabilità non ha convinto. Per precauzione, ho preferito non utilizzarlo in qualifica e in gara».
La verità è che ha studiato, fin dall'inizio, l'intera macchina senza quel dispositivo e ha compreso che poteva ricavarne apprezzabili vantaggi. A partire dal peso: si è parlato di un dispositivo molto avanzato e leggerissimo, con un minimo di batterie, da usare pochissimo. Ma, un congegno inutilizzabile può essere anche svuotato e pesare la metà dei 20-30 kg indicati. Ora, su un tracciato come quello di Melbourne, la valutazione media è di un guadagno di 0,025 secondi al giro per chilogrammo di alleggerimento, cioè di circa quattro decimi di secondo. E il resto? Come giustificare la grande riuscita di Vettel? Pensate che si è trattato dell'1,04% sul suo compagno di squadra Webber, dello 0,93-1,50% sul duo Hamilton-Button e addirittura dell'1,73% sulla migliore Ferrari. Per ora, si può dire soltanto che il campione del mondo è stato miracolato o "miraqualificato"; sotto investigazione tecnica, come suol dirsi da queste parti, in attesa di far venire a galla le altre verità.


Quanto alle gomme, la Pirelli ha ottenuto l'inatteso risultato di un concorrente (Perez) con un unico pit-stop, al 40% della distanza nel primo "stint" in soft (spiacevole la squalifica della Sauber, per una parte superiore e ininfluente del gruppo alare posteriore), contro i1 28% dell'ottimo Petrov, il 28-29% delle McLaren e il 21-22% delle Ferrari su tre soste, bilanciati dal 19-24% delle Rbr. Sotto esame sono le sospensioni, le capacità di valutazione per gli assetti con il nuovo materiale e lo stile dei piloti, nel proseguimento di un campionato che si profila turbolento e coinvolgente.

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