Quel professore mi ha ridato la speranza

La testimonianza in favore dello staff di oncologia a S.Martino

Quel professore mi ha ridato la speranza

Gentile Banca del Mugugno, desidererei che questa lettera fosse pubblicata perchè dicono sempre che la sanità è malata, certamente a volte sarà un pò carente, ma tante volte funziona. L’Azienda Sanitaria Ospedaliera San Martino, le Cliniche Universitarie convenzionate u.o. e l’oncologia medica diretta dal professor Alberto Sobrero sono complessi che funzionano perfettamente all’apice di un equilibrio con attenzione per noi ammalati da farci scoprire che professionalità e amore sono in simbiosi con la speranza.
È un reparto efficiente, gestito con serietà e umana meticolosità dal professor Alberto Sobrero. Tutto l’apparato di oncologia funziona perfettamente e con professionalità umana. Efficiente e prezioso è tutto lo staff, dal professore ai dottori, alle dottoresse che si dedicano a noi ammalati senza lasciarci sentire esseri minori, ma con amore della nostra paura. Le infermiere efficienti sia nel fare le analisi sia poi nella cura con la chemio. Le ragazze delle pulizie igieniche sono all’avanguardia.
Io Anna Maria Tagliaferri sono entrata parecchi mesi fa al parcheggio della speranza e subito sono rimasta traumatizzata di quanta gente ci sia come me, con speranza; ebbi paura, ma quando entrai nello studio del professor Sobrero ebbi la sensazione di trovarmi davanti ad un «Bronzo di Riace». Con tutta la sua professionalità ma anche un senso di protezione da farmi sentire sicura. Noi ammalati abbiamo la speranza di guardare dentro di noi sogni di qualche altro domani. Il mio responso non fu bello: non si può operare perché senza polmoni non si vive, ma abbiamo sempre una parte buona, anche se limitata, ma è sempre buona per lottare. Adesso tutte le settimane ci incontriamo in queste sale a volte piene, i primi giorni eravamo con i nostri pensieri, poi, piano, piano, la mattina ci salutiamo con famigliarità e amicizia, a volte ci sentiamo vulnerabili da chiedere aiuto in un abbraccio simbolico, facendoci coraggio. Tra tutte queste situazioni, la chemio mi ha cambiato, sono stanchissima, io tutta pimpante sempre estroversa sembra che mi abbiano svuotato, tolto quella allegria innata dalla nascita.

Eppure continuo ad adorare la natura, mia palpabile sorgente di vita, che dà la forza di non arrendersi mai, perché attraverso questa terra, non riusciamo più a correre, ma almeno abbiamo la speranza di poterci ancora passeggiare. L’unico sforzo da parte di noi ammalati di tumore è quello di ringraziare pubblicamente, di poter nominare e di versare una piccola lacrima di gioia e di speranza per chi ci dà la speranza. Grazie professor Sobrero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica