E’ insegnante di Armonia. Alle volte, l’ironia della vita. Questo maestro di Armonia al conservatorio di Milano si dice “angosciato, incavolato e stupefatto”, perché non tutti, a cominciare dal ministro Gelmini, hanno accolto con favore il suo pronunciamento via Internet sui ragazzi disabili a scuola. Ormai famosissimo il testo diffuso dal pensatore incompreso: “Bisognerebbe tornare alla Rupe Tarpea, altro che balle. Stiamo decadendo geneticamente. Datemi pure del nazista, se volete, cosa che non sono. Sono invece una persona che ragiona liberamente”. Ovviamente, con alto sprezzo dell’originalità, anche lui si dice frainteso. E però ribadisce: “Trovo allucinante che si spari addosso a chiunque metta in dubbio il pensiero dominante”. Banale pure questa: quando non sanno più che dire, fanno i martiri della libertà e le vittime del pensiero dominante. Inutile ogni sforzo per chiedere all’eminente professor Joanne Maria Pini di comprendere il dramma di tanti ragazzi disabili, che tutti i giorni cercano eroicamente, loro e le famiglie, di ritagliarsi in questo mondo difficile un piccolissimo spazio di vita. Uomini come il professore di Armonia lo comprenderanno forse fra tanti anni, quando si ritroveranno a chiedere aiuto per cambiarsi il pannolone. Nell’attesa, buon lavoro agli ispettori della Gelmini, perché facciano davvero un buon lavoro. Fossi uno di loro, porrei al professor Pini solo una domanda: scusi, è proprio sicuro che se tornasssimo alla Rupe Tarpea lei resterebbe su?
Noi, senza mogli e suocere in Rai
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