da Venezia
«Il topo nella topa». La goliardica sintesi del coito in un film della rassegna Orizzonti, A erva do rato (Lerba del topo, che in Brasile è unacacia) di Julio Bressane, è di Stefano Disegni, che gli ha dedicato ieri la sua striscia a fumetti su Ciak, che esce in versione quotidiana solo per la Mostra.
Bressane è un regista brasiliano normalmente trasgressivo. Qui sispira a due racconti di Machado de Assis per raccontare un adulterio. La sposa (Alessandra Negrini) intuisce che lo sposo (Selton Mello), sebbene la fotografi lungamente nuda, alla prova dei fatti le preferisce un topo. Lei allora seduce il topo. Geloso del topo, lo sposo lo tortura e la sposa, inebriata dalle emozioni che per primo lui (il topo) le aveva dato, muore di dolore. Tenace, lo sposo la fotografa, ancora lungamente e ancora più nuda: ridotta a scheletro.
Per cronaca, più che per critica, segnaliamo che allinsolito coito si allude senza mostrarlo in dettaglio. Scorgiamo solo una bestiola che saggira, sotto il lenzuolo e sopra un corpo, in unarea sensibilissima, provocando unapprezzabile reazione della signora.
È più di quello che si vide alla Mostra nel 1996 in Bambola di Bigas Luna, quando a render molto, molto felice Valeria Marini era unanguilla.
Era invece un cane loggetto del desiderio orale di Asia Argento in un film del festival di Cannes del 2007, Go Go Tales.
Ramo esplorazioni intime, le attrici italiane hanno una bella tradizione.
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