Il problema della stazione Montebello, non accessibile a tutti, riguarda in città anche altri mezzi di trasporto pubblico. Secondo dati forniti dallazienda del trasporto urbano, a Roma circa il 60 per cento degli autobus e il 50 dei tram non è attrezzato per far salire e accogliere un disabile in carrozzina. A Milano, per fare il confronto con una città di grandi dimensioni, siamo a meno del 50 per cento. Delle due linee metropolitane di Roma, la linea A ha il 50 per cento di fermate accessibili a disabili in carrozzella. Più fortunato chi deve prendere la linea B, nella quale quasi il 100 per cento di fermate è accessibile. A Milano, invece, la linea 3 ha tutte le fermate accessibili con ascensore e le linee 1 e 2 hanno oltre il 50 per cento di accessi con servoscala e qualcuno con ascensore. Mezzi di trasporto quindi che presentano qualche problema e che ostacolano la vita dei circa 5mila disabili del Lazio. Eppure la legge è chiara. Già il decreto del presidente della Repubblica n. 384 del 1978 specificava, negli articoli dal 20 al 24, che devono essere disposte una serie di attenzioni per rendere accessibili al disabile con limitata capacità motoria treni, stazioni ferroviarie, servizi di navigazione marittima nazionale, servizi di navigazione interna, aerostazioni. Sulla stessa linea si sono poi inserite la l. 13 del 1989 e la n.
104 del 1992 per lassistenza, lintegrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, che indica come prima finalità quella di garantire il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona con handicap e promuoverne la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società. Abbattere quelle barriere architettoniche, che rendono la vita di un disabile ancora più disagiata, dovrebbe essere lobiettivo di una società avanzata. Nel rispetto della legge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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