Oltre alle accuse inquietanti dei macchinisti delle quali riferiamo a parte, ci sono da registrare, a proposito dello scontro di ieri, anche le critiche delle associazioni degli utenti e dei consumatori. «Lincidente della metropolitana denota la «fatiscenza della linea e lo stato comatoso dellintera rete», sostiene lavvocato Roberto Donzelli dellAssociazione Utenti Trasporto Pubblico (Utp), secondo il quale a Roma cè bisogno di «meno feste del cinema, notti bianche e più attenzione ai trasporti pubblici in questa città, ora allultimo posto nei pensieri dellamministrazione comunale».
A giudizio dellUtp nei programmi comunali «cè una lista enorme di opere per il trasporto automobilistico, strade, svincoli, sottopassi, complanari, allargamenti, parcheggi, box, e nulla invece per il trasporto pubblico». LAssociazione degli utenti sottolinea che la linea A della metropolitana è sovraccarica «perché è stata progettata male su un percorso sbagliato». LUtp ricorda che nel 55 fu cambiato il tracciato della linea perché «non si volevano troppe metropolitane, ma nel 70 furono eliminate tutte le alternative perché si temeva di non riempirla abbastanza».
LAssociazione chiede «subito corsie preferenziali in via Appia Nuova e la prevista linea 50 Express, la revisione del tracciato errato della metro C, il tram Termini-Giureconsulti, attraverso via Nazionale e il tram Saxa Rubra-Cinecittà».
I pericoli per la sicurezza della metropolitana romana erano stati denunciati già nel 2001 da Altroconsumo: «Ci sono labirinti metropolitani a rischio sicurezza per ragioni strutturali nelle maggiori città dEuropa». Nellinchiesta condotta cinque anni fa dalle associazioni di consumatori europei, in Italia, Roma, Milano e Napoli, non avevano superato il test sulla sicurezza. «Purtroppo - dice ora Altroconsumo - lalto numero di utenti coinvolti nellincidente nella metropolitana di Roma, sarebbe potuto essere più limitato, se ci fosse più attenzione alla sicurezza degli utenti del trasporto pubblico e alle vie di fuga attraverso tunnel, scale, passaggi e nei nodi intermodali, dove si incontrano treni, metropolitani e autobus nelle grandi città».
Nellinchiesta condotta nel 2001 in 21 città dEuropa, spiega in una nota lassociazione, che venne patrocinata dalla Commissione europea, «gli esperti di Altroconsumo avevano considerato due criteri: le misure per levacuazione, oggi tristemente di attualità (chiarezza della segnaletica; vie di fuga e facilità nel percorrerle; ostacoli lungo i tragitti) e la sicurezza antincendio (presenza di materiali infiammabili; rilevatori fumi; sistema di ventilazione e estinzione)».
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