Cronache

Quella storia infinita del presepe di Crevari

Quella storia infinita del presepe di Crevari

Il fabbro che batte il ferro rovente, il ciabattino che risuola le scarpe, il contadino che munge le sue mucche, la casalinga con il mandillo in testa che sbriga le faccende di casa: ogni volta visitare il presepe di Crevari è come fare un tuffo nel passato. E anche quest'anno, fra una spruzzata di neve qua e lo spettacolo della luna che sorge là, l'ormai conosciutissimo presepe meccanico paesaggistico della Parrocchia di S. Eugenio in Crevari sta prendendo forma. L’introduzione della meccanica nel presepe sembra risalire alla fine degli anni Cinquanta, anche se a dire il vero l'iniziativa ha un’origine molto più antica.
Sono ormai diversi decenni che gli uomini del paese - ma anche i ragazzi più giovani che non intendono lasciare che la tradizione vada perduta - trascorrono le loro serate impegnati nella costruzione dei più caratteristici paesaggi liguri. Già dalla fine di agosto fino a dicembre inoltrato, mentre fuori le giornate calde di fine estate lasciano spazio ai primi freddi dell'inverno, dentro al salone parrocchiale è tutto un brulicare di statuine, muschio, progetti su dove piazzare la Natività. Certo, negli anni sono cambiati gli spazi (inizialmente veniva allestito nella chiesa parrocchiale), gli strumenti e soprattutto gli «artisti», ma il risultato - ogni anno rinnovato in qualche aspetto - è sempre entusiasmante. Orari: fino al 26 febbraio: 14.30-19 e 21-22.30. Al mattino solo su appuntamento, telefono 010 61 36 675 - domenica mattina sempre aperto: 9.

30 - 12.

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