Quelli che boicottano se stessi

Tra le follie che ci tocca di vedere nella vita c'è anche questa: quelli che preparano le barricate contro l’Expo. Pomodori, uova marce e striscioni dipinti di insulti per dare il benvenuto agli ispettori del Bie che in questi giorni valutano la candidatura per il 2015. Chi sono questi signori? I soliti comitati e comitatucoli tipo «Nemici dell’arredo urbano», i no global capeggiati da Vittorio Agnoletto furiosi con l’Amsa per la cancellazione dei graffiti dedicati a Dax e Carlo Giuliani, Rifondazione comunista, la Lista Fo e gruppi di studenti più interessati a imbrattare palazzi che alla prossima sessione di esami.
Certo che ci vuole una bella dose di demenza per sputare su un’occasione simile.

Un’occasione per rifare la città, per avere una pioggia di investimenti e finanziamenti (si calcola un giro d’affari di 3,7 miliardi di euro), per portare a Milano 29 milioni di turisti e per creare 70mila posti di lavoro. Che schifo non fanno né ai milanesi né all’esercito di immigrati che troppo spesso non riesce a trovare un impiego. E, lo dicono i numeri della questura non noi, si riversa nelle strade (...)

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