In unepoca in cui il posto fisso è una rarità, e si procede per contratti a tempo determinato, stage e collaborazioni, la vera opportunità per i giovani milanesi è alzare le vele della «navicella del proprio ingegno» (per dirla con Dante), armarsi di fantasia e, sulla base delle proprie capacità, inventarsi il lavoro ideale. Svolgendo unindagine su quali siano gli impieghi indipendenti più comuni, si scopre un mondo estremamente vario, in cui la parola «banale» non esiste. Il lavoro non si trova? Me lo invento.
Questo latteggiamento più frequente e allo stesso tempo originale. Si corre da mille parti diverse in una giornata e si accumulano diversi tipi di impieghi, tutti o quasi graditi, per riuscire a dedicarsi alla propria specializzazione, a far fruttare i propri studi e le proprie competenze.
Quelli che se il lavoro non si trova riescono a inventarlo
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