Quello che la Regione non dice: 90mila euro per le piante grasse

Finita la riunione di giunta, il presidente della Regione Claudio Burlando è solito fare una conferenza stampa per spiegare i provvedimenti adottati. Venerdì 17, pochi giorni fa, ha piagnucolato ancora un po’ per i tagli del governo, per i soldi che la Regione non sa più come racimolare. A evitare al governatore imbarazzanti ammissioni su ciò che davvero avevano deciso in giunta, quel giorno, ci aveva pensato persino il «fantasma» apparso nel telefonino di un reporter, che ha distratto l’attenzione dai «fatti».
Peccato, perché se davvero Burlando dicesse quel che approvano, venerdì scorso sarebbe stato costretto a dire che, mentre si lamentava con il governo cattivo e tirchio, la sua giunta, a corto di soldi per aiutare la povera gente, aveva stanziato 90mila euro per sostenere «strategie innovative di supporto al settore delle piante grasse e succulente». Probabilmente il governatore spiegherà che, dopo essere stati affamati da Berlusconi, i liguri potranno saziarsi con le «piante grasse e succulente» preparate grazie ai soldi messi a disposizione da questa giunta.
Di certo sarà più dura riempirsi la pancia con i 200mila euro che la Regione ha nuovamente deliberato in favore dell’Agenzia «In Liguria», nata per sostenere il turismo. Ogni stanziamento in un settore così strategico dovrebbe essere salutato con entusiasmo, se non fosse che i 200mila euro serviranno solo per coprire le spese di gestione del sito internet negli ultimi sei mesi del 2010. Di un sito che, come fanno notare il capogruppo del Pdl in Regione Matteo Rosso e il consigliere regionale Marco Melgrati, era stato già sostenuto con altri 500mila euro usciti dalle casse di piazza De Ferrari.
«Non si possono più garantire i vecchi livelli di spesa è necessario procedere con la politica del rigore - incalzano la giunta i due esponenti del Pdl - Non per voler fare le solite pulci ai conti di Burlando, ma queste cifre in un tempo di vacche magre ci sembrano esagerate. Considerato poi che la giunta regionale dice di essere costretta a tagliare per via della politica del governo che, a giusta ragione, tiene stretti i cordoni della borsa, ci sembra anacronistico che si continuino a spendere in questo modo i soldi dei liguri». Rosso e Melgrati offrono al governatore la possibilità di dimostrare con i fatti che si è trattato di una svista. Di una distrazione che può essere ancora corretta. Per questo i consiglieri del Pdl propongono il ritiro delle delibere per «procedere con la politica del rigore». Non solo. Per evitare il periodico ripetersi di delibere i due consiglieri chiedono la creazione di una commissione antisprechi bipartisan.
Nella direzione di contrasto agli sprechi si muove anche Raffaella Della Bianca. La consigliera del Pdl propone diversi emendamenti al bilancio la cui discussione è iniziata ieri in Regione. E in particolare coglie subito come nei conti del nuovo anno Burlando e compagni avrebbero previsto 200mila euro per «spese per l’ufficio relazioni con il pubblico», una voce che l’anno scorso non prevedeva neppure un euro di costi. Quella cifra - chiede Della Bianca - dovrebbe essere piuttosto messa nel capitolo «interventi per la promozione e lo sviluppo della cooperazione». Altri 100mila euro potrebbero invece essere tolti dai 150mila previsti per le «spese per gli strumenti dell’ufficio stampa della giunta regionale»: meglio investirli, secondo l’esponente Pdl, per «contributi per l’assegnazione di borse di studio per la spesa relativa ai libri di testo».

E mezzo milione tolto ai «contributi ad altri soggetti per iniziative nell’ambito dell’attività cinematografica» potrebbe meglio fruttare nelle mani di altri enti locali per il sostegno «della famiglia, dell’infanzia e dell’adolescenza». I soldi ci sono. Poi bisogna vedere come li vuole spendere la Regione.

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