Un documento che potrebbe cambiare in modo consistente la storia degli anni di piombo in Italia. E così a rivelare questa novità è l'avvocato Luigi Li Gotti che ha rappresentato i familiari dell'appuntato Domenico Ricci e del maresciallo Oreste Leonardi, due degli uomini della scorta di Moro uccisi in via Fani il 16 marzo 1978. L'avvocato parla di un nastro con una intercettazione ambientale tra due brigatisti in carcere. "Nel processo Moro quater -racconta il legale- arrivarono dalla Presidenza del Consiglio tantissimi documenti, casse di documenti che mi andai a guardare e trovai, fra questi, che nel 1979 erano stati trasmessi alle varie autorità documenti particolari che riguardavano la trascrizione di una intercettazione ambientale fatta in un carcere di massima sicurezza e relativa alla conversazione fra due detenuti".
Poi parla del nastro: "Appresi, e apprendemmo, quando vidi questa documentazione, che l'autorità giudiziaria -sostiene ancora Li Gotti- avuta cognizione di tale documentazione la restituì al mittente dicendo che, trattandosi di persone ignote -gli intercettati-, non potevano fare ingresso nel processo, essere cioè messi come elemento di prova. Per cui si disse di individuare i nomi degli intercettati e poi di rimandare il documento completo". Poi il legale parla del contenuto della conversazione.
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