Questa volta vengo anch’io: un solo giorno ma sarò con voi sulla nave

di Vittorio Feltri

Confesso: sono invidioso di tutti i miei colleghi che scrivono in questa pagina. Non solo e non tanto perché viaggiano e si godono il mondo, ma soprattutto perché hanno la fortuna e il piacere di stare insieme a voi, di confrontarsi con voi, di conoscervi meglio.
Proprio per questo, approfittando dei pochi poteri del direttore, ho incaricato più volte Stefano Passaquindici, responsabile dell’organizzazione dei viaggi del Giornale, di iscrivermi alle spedizioni. Rinnovo il passaporto, preparo la valigia e lo spazzolino. Ma, ogni volta, inevitabilmente, come se fossi perseguitato da una nuvoletta fantozziana, capita qualcosa che mi impedisce di essere della partita. Così sono vostro compagno di viaggio. Ma, purtroppo, sempre idealmente.
Stavolta, è quella buona: ho organizzato tutto alla perfezione, liberandomi da ogni impegno, e già mi pregusto la crociera con i lettori del Giornale. Ho addirittura studiato il modo di scrivere dalla nave, portandomi dietro la mia inseparabile lettera 22. E sono pronto ad occuparmi, in mezzo al mare, anche in caso di un improbabile mare forza sette, di tutte le consuete amenità: il rischio di trovarmi indagato o quantomeno messo all’indice su tutti i giornali della Repubblica (e, soprattutto, su Repubblica) se chiamo casa per dire di buttare la pasta; la possibilità che un fotoreporter carpisca una mia immagine mentre mi tuffo in piscina o lascio le ciabatte a bordo vasca (la privacy, si sa, vale solo per loro); varie ed eventuali.
Dal Giornale mi hanno fatto sapere che la mia presenza in redazione durante alcuni dei giorni di navigazione sarà indispensabile e quindi ero già pronto a riporre costumi, ciabatte e accappatoio nell’armadio, per la disperazione dei fotoreporter e delle mie fans.
Certo non si può avere tutto dalla vita e, quindi, dato che non voglio rinunciare a stare con voi, ho organizzato l’alternativa: non sarò presente per tutto il viaggio, ma salirò a bordo nel porto di Marsiglia e nei saloni e sui ponti sarò a vostra disposizione per rispondere ad ogni domanda sui temi più vari. Dall’attualità politica, senza soffermarmi troppo sui movimenti di Fini, altrimenti rischiamo tutti il mal di mare, alle ultime iniziative dell’opposizione, pardon dei magistrati.
Poi, quando il dovere mi chiamerà, vi saluterò e tornerò a lavorare in redazione, lasciando a voi e ai colleghi il piacere di continuare la crociera.
Certo, scendendo a terra mentre andrete avanti a divertirvi, per una volta, mi verrà la tentazione di autoassegnarmi il premio bamba.

E poi dicono che i direttori sono fortunati.

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