Cronaca locale

«Questi fantasmi» al Carcano Il borghese che si vende l’anima

«Questi fantasmi» al Carcano Il borghese che si vende l’anima

«I fantasmi non esistono, i fantasmi siamo noi», recita Pasquale Lojacono, parafrasando il pensiero dell’indimenticabile Eduardo, il grande maestro del teatro italiano del ’900. «Trionfo di un personaggio e morte di un’anima» fa eco Silvio Orlando che veste i panni di Pasquale Lo Jacono in Questi fantasmi al teatro Carcano. Diretto da Armando Pugliese che per la sua terza lettura del testo eduardiano ha voluto, dopo Luca De Filippo, l’attore napoletano. In questa edizione corale (in scena anche Tonino Taiuti, Carlo Di Maio, Mimma Lovoi, Daniela Marazita, Francesco Procopio, Lello Radice, Maria Laura Rondinini), Silvio Orlando gioca la scommessa eduardiana, dando al suo personaggio gesti e accenti di partecipazione e profonda comprensione, in una invenzione di schermaglie e paradossali smarrimenti. «Ho visto Eduardo dal vivo solo una volta - spiega Orlando - e come tutti quelli della mia generazione non ho una vera e propria eredità affettiva, sebbene come tutti sto ancora elaborando il lutto della sua mancanza: lo colloco tra i grandi come Shakespeare, Molière, Pirandello anche se il suo teatro rappresenta in definitiva la nostra storia teatrale. Con questo spettacolo ho sentito la necessità di riaccostarmi al teatro di Eduardo cercando di ricucire lo scarto tra generazioni diverse».
Commedia e dramma degli equivoci, «Questi fantasmi» è anche una lettura della condizione femminile che nel teatro di Eduardo è vista attraverso la lente e il punto di vista degli uomini che sono comunque al centro dei suoi testi. «Al di là delle incredibili trovate comiche e delle situazioni grottesche - dice il regista Armando Pugliese - si parla di dramma con tutti i suoi risvolti amari e, anche se in forme diverse, l’autore fa risaltare il vero dramma delle donne, quello di Maria, moglie di Pasquale, sballottata tra opposti sentimenti, tra il marito e l’amante, di Carmela, sorella del portiere rimasta scema dopo un incidente, quello di Armida, moglie tradita e infine quello della moglie defunta del portiere», l’unica che realmente si confronta con il mistico e l’unica che vede i fantasmi. Questi fantasmi, a detta dello stesso Eduardo De Filippo (che andò in scena trionfalmente per la prima volta il 7 gennaio 1946 al Teatro Eliseo di Roma e che con questo testo debuttò nella regia all’estero) «è una tragedia moderna perché c’è la capitolazione di tutti i sentimenti, la distruzione dei poteri morali di questa nostra civiltà». «Lo spettacolo - continua Orlando - mette in scena la lucida analisi di uno spaccato sociale del dopoguerra. È la storia di un uomo borghese che non volendo rinunciare al benessere “vende” l’anima, senza più vedere le cose reali e rifiutandosi di parlare con se stesso».
Questi fantasmi
Teatro Carcano fino al 1° aprile
da martedì a sabato 0re 20.

30
domenica ore 15.30

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