Aiutano ad accettare meglio le terapie, a sentirsi meno soli e a migliorare le capacità di relazione. Ma i cani per le persone malate possono fare molto di più. Grazie al loro olfatto sviluppatissimo, se preparati in modo specifico, sono in grado di riconoscere la presenza delle cellule tumorali. Specialmente quelle collegate al cancro del polmone. Uno dei più importanti centri di addestramento al mondo si trova negli Stati Uniti, precisamente a Philadelphia dove ha sede il Pen Vet Working Dog Center. Qui gli animali seguono un particolare training olfattivo fin da cuccioli, grazie al quale riescono a individuare la presenza delle cellule maligne presenti in alcuni campioni di plasma sanguigno. Prima di ricevere il loro ambito premio: una pallina di spugna. La ricerca va avanti dal 2004 e gli scienziati hanno potuto constatare l'affidabilità dei quadrupedi nei confronti di malattie come il cancro della vescica, il melanoma e i tumori polmonari, al seno e alla prostata.
L'esperienza americana non è rimasta isolata. Anche in Italia esiste un progetto simile. All'Istituto Europeo di Oncologia di Milano è attivo il programma «Se ti fiuto ti aiuto», in collaborazione con università Statale e Medical detection dogs Italy onlus. L'obiettivo è riuscire a ottenere una diagnosi precoce del tumore al polmone partendo proprio dall'olfatto dei cani. Studiando le potenzialità olfattive di due pastori belga biondi, un dobermann, un bassotto e due meticci, l'équipe sta mettendo a punto il primo naso elettronico con il quale in futuro sarà possibile scoprire tempestivamente la presenza della malattia. La ricerca condotta in parallelo sui cani, condotta in collaborazione con il dipartimento di Scienze veterinarie e sanità pubblica della Statale e con la onlus, e grazie a un finanziamento di 20mila euro messi a disposizione da un ente privato, ha permesso di appurare per la prima volta che i quattro zampe sono capaci di fiutare nelle urine la presenza di metaboliti spia del tumore al polmone. Il loro olfatto, cento volte superiore a quello dell'uomo, ha così indicato la via da seguire per perfezionare il naso artificiale. Tali capacità erano già state analizzate in uno studio datato 2011 e pubblicato sull'European Respiratory Journal. La ricerca è stata svolta su 220 volontari: nonostante protocolli estremamente rigidi, gli animali sono riusciti a individuare il tumore ai polmoni nel 93% dei casi. Un altro test, concluso nel 2012 grazie alla collaborazione fra Istituto clinico Humanitas e Stato Maggiore della Difesa, ha permesso di scoprire che gli amici a quattro zampe riescono a individuare anche il cancro alla prostata.
In questo caso sono stati addestrati due pastori tedeschi Zoe e Liu che annusando le urine dei 902 volontari sono riusciti a individuare la malattia nel 98% dei casi, superando di gran lunga qualunque metodo diagnostico tradizionale.DU
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.