«Questo pallone ci penalizza perciò prendiamo molti gol»

Casillas e colleghi si scagliano contro Adidas e Teamgeist: «Troppo duro e veloce». Ma i tifosi ne hanno già acquistati 15 milioni

Jacopo Casoni

Il ruolo più difficile. Il capro espiatorio designato. Il giocatore più tartassato dalle critiche e meno esaltato dalle tifoserie: se sbaglia, parte il linciaggio mediatico e no, se inanella prodezze fa solo il suo. Non è certo semplice la vita del portiere.
Non stupisce, quindi, che la categoria sia particolarmente suscettibile all’atteggiamento degli organi di governo del calcio mondiale, sempre propensi a favorire gli attaccanti, il gioco offensivo e, di conseguenza, lo spettacolo. Rendere attraente il prodotto-calcio è alla base delle scelte regolamentari e tecnologiche della Fifa. E così, per questi mondiali tedeschi, il pallone prescelto è già al centro dell’ennesima polemica scatenata dai portieri delle varie nazionali. +Teamgeist, prodotto da Adidas, non piace ai numeri uno: troppo duro, oltremodo leggero e, soprattutto, esageratamente veloce.
Il capofila della crociata è uno dei veterani del ruolo, il francese Fabien Barthez. «Qui rischiamo figuracce in continuazione – sottolinea –. Non mi stupisco di vedere gol segnati con tiri da 35 metri». In effetti, in questa prima fase del mondiale, si è assistito a un buon numero di prodezze balistiche di attaccanti e centrocampisti. In alcune occasioni, a onor del vero, la complicità dell’estremo difensore è apparsa chiara e imbarazzante, ma la potenza di altre conclusioni davvero imparabili desta perplessità. «Ci sono abbastanza indizi per fare una prova – continua Barthez –. Con i palloni di oggi, così duri e veloci, è diventato molto più difficile parare rispetto a dieci anni fa. Non vorrei proprio essere nei panni di un portiere ventenne...».
I colleghi del transalpino la pensano esattamente come lui. Ricardo (Portogallo) è cristallino: «Qui si gioca con un pallone leggerissimo che fila a mille all’ora. Si vedranno gol spettacolari, come vuole la Fifa, ma chi pensa a noi portieri?». Casillas (Spagna) è ancora più polemico nei confronti di Blatter e soci e pretende un coinvolgimento maggiore della categoria nelle decisioni che riguardano l’«attrezzo» del mestiere. «Dovrebbero far partecipare anche noi portieri allo sviluppo e ai test dei nuovi palloni. Invece nessuno ci consulta». Keller (Usa) è il più laconico e rassegnato. «Si deve essere davvero molto reattivi per parare, è questione di frazioni di secondo. È un pallone moderno, non è proprio un amico dei portieri».
E, in questo bailamme di polemiche e lamentele, che atteggiamento tiene l’Adidas, la grande accusata? Per i vertici della società, +Teamgeist è perfetto, un grande successo, la gallina dalle uova d’oro.

Quindici milioni di pezzi venduti: più del doppio di Fevernova, il fratello maggiore nippo-coreano del 2002. Guai a chi tocca questo pallone, dunque. E i portieri, loro malgrado, sembrano essere i primi ad adeguarsi al diktat.

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