Pietro Acquafredda
Accanto ai più comuni e diffusi ensemble cameristici di soli archi - come i quartetti, trii e quintetti - spicca la presenza del «Quintetto di fiati» (flauto, oboe, clarinetto, fagotto e corno) e di altri di più ampio organico, conosciuti con il nome di Harmonie-Musik, ovvero «musica di armonia». Assai diffusi in passato, nel Settecento avevano il compito di allietare le serate dei signori - ad essi i compositori destinavano serenate, cassazioni, divertimenti ecc.; mentre nel secolo seguente, lOttocento, si accollavano lopera di diffusione del melodramma divenuto, specie in Italia, il re incontrastato delle piazze e dei teatri. Con questi piccoli gruppi di diversa consistenza numerica era possibile trascrivere, riducendone le parti strumentali, le arie di maggior presa sul pubblico, rendendole ancor più popolari.
Nel Novecento, invece, i gruppi di fiati si trovarono ridimensionato il loro repertorio di supplenza, e perciò i loro componenti si rivolgevano ai compositori, mendicando qualche pezzo. Schönberg aderì ad una di queste richieste quando scrisse il suo monumentale Quintetto per fiati op. 26, in quattro movimenti, primo suo lavoro in cui fece uso della tecnica «dodecafonica», ovvero della composizione con «dodici suoni». Gli altri due brani proposti dal celebre Ensemble Wien-Berlin che raccoglie cinque strepitosi solisti (Schulz, Schellenberger, Turkovic, Taubl, Dohr) appartengono a Mozart.
Auditorium. Sala Sinopoli. Questa sera ore 21. Stagione da Camera dell'Accademia di santa Cecilia. Musiche di Schoenberg, Mozart. Ensemble Wien-Berlin. Biglietti da 14 a 26 euro. Informazioni: 06-8082058.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.