Quinto, tutte le promesse spazzate via negli anni dal depuratore che puzza

(...) legato ai nomi dei residenti della zona che sono toccati da vicino dal malfunzionamento. Tra questi, sicuramente, spicca quello dell’assessore regionale all’ambiente Renata Briano, più volte chiamata in causa anche con interrogazioni formali. Atti ai quali magari la rappresentante della giunta Burlando è riuscita a rispondere con frasi decisamente sorprendenti, tipo: «La depurazione delle acque serve a inquinare di meno il mare. Quando i depuratori funzionano le esalazioni aumentano». Insomma, ci sarebbe da augurarsi che la puzza sia non solo persistente, ma addirittura sempre più intensa.
Ma la «letteratura» delle risposte dei politici sul depuratore di Quinto è quantomai ricca. L’assessore comunale Carlo Senesi, ad esempio, ritiene quello installato a levante «un sistema di depurazione molto efficace, il migliore del Nord Italia». E la puzza? Una questione «circoscritta a una decina di palazzi, quelli più vicini all'impianto». Che se anche fosse vero, non si capirebbe perché mai quelli abbiano meno diritti dei loro vicini. Il direttore generale di Mediterranea delle Acque Gianluigi Devoto, in una delle diverse occasioni in cui il depuratore ha sparso i suoi effluvi nella delegazione, aveva promesso una pronta soluzione con la rimozione di alcuni fanghi non trattati, pur specificando che «una pulizia potrà aiutarci a superare il problema. Ma non possiamo illuderci, da un depuratore qualche odore uscirà sempre».
Insomma, un impianto appena ristrutturato, costato qualcosa come 24 milioni di euro, continua a non funzionare. E pazienza se tutti gli assessori già nominati o i tecnici specializzati, di volta in volta, ripetono la solita litania: «Gli impianto sono regolarmente sottoposti a controlli. Rispettano i parametri delle normative, le analisi non hanno rilevato violazioni di legge». Gli impianti, al plurale.

Perché a Genova non c’è solo quello di Quinto che fa i «capricci» e spande puzza in giro per la città. Che poi si parli maggiormente di quello, poco importa. Resta il fatto che la prossima amministrazione, il prossimo sindaco, dovrà occuparsi del ciclo della depurazione delle acque a Genova.

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