Continua londata di messaggi e di lettere di solidarietà al direttore editoriale del «Giornale», sospeso dallOrdine dei giornalisti per tre mesi. Chi scrive alla nostra redazione rivendica il diritto alla libertà di stampa e allespressione delle proprie idee che per anni ha visto rappresentate dagli editoriali di Feltri. La sentenza decisa dalla categoria suona ai lettori più come una condanna politica che una vera e propria sanzione deontologica per il «caso Boffo». Non solo, cè chi la interpreta anche come un escamotage studiato «ad hoc» per mettere a tacere una delle penne più scomode e libere dalle logiche del conformismo giornalistico in un momento politicamente strategico della storia della Repubblica.
E cè chi «vede» la «longa manus» finiana dietro questa sospensione, come forma di vendetta per le scottanti inchieste del «Giornale» in merito alla casa di Montecarlo e alle critiche sul comportamento del presidente della Camera che sta creando i presupposti per una crisi di governo particolarmente dolorosa per il momento che lItalia sta attraversando. Alla rabbia per una sentenza che i lettori del «Giornale» definiscono da «Minculpop», si aggiunge anche lappello per abolire lOrdine dei giornalisti.La rabbia per il bavaglio a Feltri «Aboliamo lOrdine dei censori»
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