Cronaca locale

La rabbia dei commercianti e il rimorso di chi ha votato

IL CROLLO DEGLI AFFARI
Nei negozi del centro

non c’è più un cliente
Ebbene sì, lo ammetto. Ho votato Pisapia. E ho sbagliato. Pensavo che un sindaco di sinistra avrebbe pensato ai cittadini e non alle sue tasche, e invece...Mio marito ha un negozio nell'area C. Risultato: da lunedì nessun cliente. E come lui sono nella stessa situazione l’edicolante, il barista, il farmacista. Ovvio: meno macchine, meno clienti. E le polveri sottili aumentano, così come il traffico fuori dall’area C. I mezzi pubblici a Milano fanno schifo, non ci si può fare affidamento, perché li aspetti per decine di minuti e quando arrivano sono strapieni. Complimenti Pisapia. Proprio un bel risultato. A proposito, le bollette a fine mese me le paga lei? E se mio marito deve licenziare il suo dipendente, lo mantiene lei?

LA BEFFA
Ma quale protocollo

di Kyoto? Lo smog resta
Dal giorno in cui è partita Area C l’inquinamento a Milano invece di diminuire continua a rimanere oltre la soglia d’attenzione. Pisapia però, invece di prenderne atto e annullare il provvedimento, ha definito Area C «il nostro protocollo di Kyoto». Continuano inoltre le proteste dei cittadini, compresa quella clamorosa di una residente che si è incatenata per sei ore davanti a Palazzo Marino. Pisapia ora tace sulle proteste ma siccome dal sindaco non c’è d’aspettarsi niente di buono, probabilmente nei prossimi giorni risponderà a chi contesta il ticket di 5 euro che le tasse sono bellissime, ispirandosi a Tommaso Paolo Schioppa.
Giacomo Sempioni
LA STORIA
Bimbo ricoverato,

ma non ci danno il pass
Siamo costretti a recarci all’ospedale Mangiagalli una o due volte la settima per altri due anni in quanto il nostro nipotino di tre mesi è nato con una malformazione al cervello e deve essere sottoposto a continui controlli. Abbiamo contattato il comune per avere un pass di ingresso fornendo la documentazione rilasciata dall'ospedale ma la risposta è stata: pagare.
M. Lucingoli
DOPO 5 ANNI DI CANTIERE
Troppe tasse sull’auto,

i box restano vuoti
Come conseguenza dell’Area C, il parcheggio di piazza Cardinal Ferrari, dopo 5 anni di lavori che hanno messo sotto sopra la piazza con gravi disagi per i residenti, costruito in convenzione con il Comune di Milano (e destinato in parte ai residenti stessi, in parte all’utenza dei vicini ospedali) rischia di essere un fallimento alla luce del sole. Infatti, dei 4 piani di parcheggio pubblico a rotazione, a mala pena in questi giorni si riempie parzialmente solo il primo piano; ai 5 euro di tassa pedaggio, occorre infatti sommare 3,50 euro all’ora di sosta, decisamente troppo per chi deve pagare anche un ticket sanitario, di recente anch’esso rincarato. Forse secondo il sindaco Pisapia è meglio che i malati raggiungano l'ospedale a piedi con le stampelle? Da aggiungere allo spreco di questa bella, ma ormai inutile costruzione comunale, nel parcheggio lavorano stipendiati contemporaneamente due guardiani 24 ore al giorno: per custodire cosa?
Luca Marzano
LA PROPOSTA
Il Malpensa Express

non fermi solo a Cadorna
Abito ai confini della zona C e purtroppo devo subire maggior traffico e difficoltà nei parcheggi: siamo fuori, ma ne subiamo i disagi. E già la cosa è abbastanza assurda. Ma questa mia lettera è più che altro per ricordare e segnalare il fatto che se si deve andare alla stazione di Milano Cadorna per il Malpensa Express bisogna pagare i 5 Euro. D’altronde andarci con le valigie risulta molto scomodo con i mezzi pubblici, tra attese e folla. Allora perché non fare una fermata aggiuntiva alla fermata di Domodossola per il treno per Malpensa? Almeno si rimane all'esterno dei Bastioni e non si arricchisce Pisapia anche quando si viaggia per andare in aeroporto. Qualche aggiustamento all’Area C va assolutamente apportato, per non complicarci troppo la vita.
Marilena Ghidoni
MA QUALE CAMBIAMENTO?
Ecco il triste frutto

di un voto di pancia
Francamente trovo un po’ ridicoli i commenti pro Area C che si rifanno a città del calibro di Londra, il cui centro storico è un filino più grande di quello di Milano e che ha un servizio di mezzi pubblici leggermente più efficiente. Inoltre, vorrei ricordare a Pisapia che l’inquinamento è effettivamente in gran parte dovuto ai riscaldamenti a gasolio, e che, la stragrande maggioranza di essi appartiene a uffici pubblici. Se volesse fare una manovra un minimo credibile (anche se non so quanto utile) dovrebbe estendere il confine dell’area interessata a tutta la città. Detto questo, in una cosa avete ragione: se a Milano si fosse votato più col cervello che con la pancia, non avremmo questo sinistro figuro a Palazzo Marino. E non dovremmo subire vessazioni di questo tipo.
Claudia
LA PRESA IN GIRO
Pretesti vergognosi

per scucirci soldi
Ma che peccato abbiamo mai fatto noi milanesi, quale maledizione divina incombe su di noi, che dobbiamo sorbirci questa amministrazione? Ma perché, nello spirito del vero milanese, Pisapia non ha fatto un bel discorso dicendo: «Non abbiamo più soldi, aprite la borsa e diamoci da fare per questo e quel progetto?». I milanesi avrebbero risposto di buon grado. Invece ha preferito usare la subdola burocrazia sovietica ed ha inanellato una sequenza di pretesti vergognosi: Referendum, Pm10, congestion, balzello. Ma mi faccia il piacere!
Lettera firmata
LA STOCCATA
È da milanesi folli

respirare quest’aria
L’Area C è una follia. Ci dà lo spessore della qualità intellettiva dell’amministrazione che sta guidando Milano. Mi domando come possano i milanesi respirare «quest’aria».
Dario Maggiulli
IL PARAGONE
Ma non stiamo mica

parlando di Amsterdam
Ma mi scusi, la città che il sindaco Pisapia descrive é Milano o Amsterdam? Perché se parla di Amsterdam mi va bene, là le cose funzionano. A Milano purtroppo, no. Ad Amsterdam, poi, sono favoriti dal vento quasi continuo che i nano-sindaci come Pisapia sarebbero spazzati subito.
Lettera firmata
IL PARADOSSO
Così al referendum

ha vinto la minoranza
Sì, è vero che alcuni mesi fa c’è stato un referendum, ma non direi che è stato votato dalla maggioranza. In realtà si è recato a votare meno del 50% degli aventi diritto, e di questi (mi pare) circa l’80 % ha votato sì. Il che significa, a spanne, che meno del 40% dei cittadini ha avvallato queste iniziative. Fosse stato a livello nazionale, questo referendum non sarebbe stato valido. Però siccome per i referendum comunali basta un quorum del 30%, ecco che la minoranza è riuscita ad imporsi. Purtroppo chi non si reca a votare rinuncia al suo diritto di esprimersi, e fa automaticamente il gioco degli attivisti e promotori.

Quindi, a mio parere, chi è colpa del suo mal, non può che piangere se stesso, magari ricordandosi la prossima volta.
Lettera firmata

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